“Ho appena ricevuto una telefonata dalla Cancelliera Angela Merkel, preoccupata della possibilità che io potessi non partecipare al pre vertice di domenica a Bruxelles sul tema immigrazione. Le ho confermato che per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato. La Cancelliera ha chiarito che c’è stato un ‘misunderstanding‘: la bozza di testo diffusa ieri verrà accantonata“. Lo annuncia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su Facebook, in vista del vertice sui migranti domenica nella capitale delle istituzioni comunitarie che anticiperà il Consiglio europeo del 27 e 28 giugno.

“Domenica al centro della discussione sull’immigrazione ci sarà la proposta italiana – prosegue il presidente del Consiglio – e se ne discuterà insieme alle proposte degli altri Paesi”. Cosa prevede la proposta di Roma? Tra i punti che il governo sottoporrà ai partner c’è la creazione di “centri di protezione europei” nei Paesi di origine e transito per la valutazione del diritto di asilo, l’incremento dei rapporti con i Paesi terzi per fermare i “traffici di morte” e il rafforzamento delle frontiere”. “L’incontro non si concluderà con un testo scritto, ma solo con un summary delle questioni affrontate e sulle quali continueremo a discutere al Consiglio europeo della prossima settimana – conclude il premier – nessuno può pensare di prescindere dalle nostre posizioni.

Cosa non piace all’Italia della bozza trapelata nelle scorse ore? Nel documento si parla di “un forte impegno per avanzare nella politica migratoria europea” con la “riduzione del numero di arrivi illegali nell’Unione”, attraverso una serie di misure e proposte. Quindi un possibile passo avanti verso il rafforzamento delle frontiere esterne dell’Unione, punto su cui tutti vanno d’accordo con l’Italia. Ma si parla anche di “una forte necessità di ridurre in modo significativo i movimenti secondari, evitando attraversamenti illegali delle frontiere interne tra Stati membri di migranti e richiedenti asilo e assicurando” procedure “veloci” per i trasferimenti verso il Paese competente. Ovvero l’Italia, almeno per quel che riguarda il flusso di partenze dalla Libia.

In attesa dei contenuti della nuova bozza, sale la tensione in vista del vertice informa di domenica. Torna a difendersi dalle accuse di inazione sull’accoglienza dei migranti, Emmanuel Macron tuona contro la “lebbra” populista in Europa. “Li vedete crescere come una lebbra, un po’ ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo! Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza di questo”, ha dichiarato chiudendo il suo intervento a Quimper. Il riferimento – scrive LeFigaro.fr – sarebbe al rifiuto dell’Italia di aprire i porti alle ong.

Immediata la replica di Luigi Di Maio, secondo cui le parole del capo dell’Eliseo “sono offensive e fuori luogo – scrive il vicepremier su Twitter – la vera ipocrisia è di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere un’equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è”.

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