“Dove c’è il disordine io prospero e quindi voterò la fiducia al governo”, ha detto Vittorio Sgarbi in Aula alla Camera. Il critico d’arte e deputato di Forza Italia ha chiesto di intervenire a titolo personale e con argomentazioni paradossali voterà in dissenso dal suo gruppo. “Lei è un vicepremier di due vicepremier – ha detto tra l’altro rivolto al premier Giuseppe Conte -, non è stato incaricato da Mattarella, ma da Di Maio. E Salvini ha avuto l’incarico da Berlusconi”. Secondo Sgarbi, “Conte è stato incaricato da Di Maio e Salvini, che a sua volta è stato incaricato da Berlusconi”. Luigi Di Maio ha sorriso interdetto e con l’aria di compiangere Sgarbi, così come il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al suo fianco. Impassibile e severo lo sguardo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, mentre nell’emiciclo della Camera si diffondeva l’ilarità, specie tra i banchi del centrodestra, alle parole del deputato di Forza Italia. “Si può dire che Salvini è un Bersani riuscito – ha detto ancora Sgarbi -. Voglio vedere quante persone del Movimento 5 Stelle voteranno il programma contenuto nel discorso estremista di Molteni (della Lega, ndr): e allora io voterò la fiducia, la voterò pienamente per assistere al vostro declino“, riferendosi ai cinquestelle, che “vanno inglobati e distrutti”, ha concluso.
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