Una svolta storica. Il 66,4% degli elettori irlandesi ha votato a favore della cancellazione dell’ottavo emendamento della Costituzione in base al quale sia la madre che il feto hanno “pari diritto alla vita”. I risultati definitivi arrivati a metà pomeriggio, hanno sostanzialmente rispecchiato i dati degli exit poll che davano il sì vincente con un risultato di poco inferiore al 70 per cento. Il primo ministro Leo Varadkar, favorevole al “sì”, aveva twittato già in mattinata: “Sembra che abbiamo fatto la storia“.
Il voto ha profondamente diviso l’Irlanda cattolica, dove l’interruzione di gravidanza è possibile solo nei casi in cui la vita della madre è in pericolo, ma non in caso di stupro e incesto. Secondo i fautori del “sì”, l’ottavo emendamento ostacolava le interruzioni di gravidanza anche quando vi erano gravi rischi per la madre.
I risultati spacchettati mostrano una netta divisione dell’elettorato per età con l’87,6% della fascia dei 18-24enni favorevole alla liberalizzazione, mentre il “no” ha prevalso soltanto nella fascia degli ultra 65enni con il 58,7%. I giovani sembrano quindi allontanarsi dalla presa della morale cattolica in un Paese dove la Chiesa ha sempre avuto un ruolo decisivo. Più di 3,2 milioni di persone erano chiamate al voto, che ha registrato un alto tasso di partecipazione, superiore al 70% in alcune aree.
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