Aveva aperto ai ladri, credendo che fossero arrivati nella sua azienda di pompe funebri per organizzare un funerale. Ma Stefano Marilungo, 65 anni, in pochi minuti è stato legato dagli aggressori, che gli hanno anche tappato la bocca con del nastro isolante mentre si trovava nel magazzino dell’impresa a Sant’Elpidio a Mare, in provincia di Fermo, di cui era titolare con il fratello Sergio. Anche lui è stato aggredito e legato, ma è riuscito a liberarsi e a chiamare aiuto. Stefano però già non respirava più, e secondo gli investigatori è morto con tutta probabilità per asfissia, anche se per accertare le cause del decesso sarà necessaria l’autopsia.

Il fratello più grande è sotto choc e non sarebbe ancora riuscito a fornire una racconto preciso dell’accaduto. Stefano avrebbe aperto la porta a tre persone, arrivate con la scusa di dover organizzare un funerale. Una volta dentro i tre lo avrebbero aggredito, Sergio sentendolo urlare sarebbe sceso di sotto e i tre gli sarebbero saltati addosso, immobilizzandolo, per poi andare a frugare in casa, al piano superiore, alla ricerca forse di contanti. Poi si sarebbero dileguati.

“Ci sentiamo impotenti – spiega Alessio Terrenzi, sindaco di Sant’Elpidio a Mare – il fatto è successo in pieno giorno, in una zona moto traffica. Qui prima non era mai accaduto nulla del genere. Abbiamo un sistema di videosorveglianza molto diffuso, confido in quelle immagini a supporto delle indagini dei carabinieri”.
Le modalità ricordano quelle di un’altra rapina finita in tragedia l’11 marzo nelle campagne di Montegiorgio, sempre in provincia di Fermo. In questo caso la vittima fu una donna di 79 anni, Maria Biancucci, probabilmente sorpresa in casa da un ladro, era stata trovata morta sul letto, anche lei con la bocca chiusa da nastro adesivo. A scoprirla il figlio, al ritorno da una serata in pizzeria. Un caso che al momento è senza colpevoli.

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