La Procura di Parma ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Federico Pizzarotti per l’alluvione dell’ottobre del 2014 del torrente Baganza, l’esondazione che devastò una parte della città emiliana. L’accusa per il primo cittadino è di disastro colposo in concorso. La Procura, come anticipato oggi da la Gazzetta di Parma, ha chiesto lo stesso per l’ex dirigente della protezione civile Alifraco, il direttore dell’Agenzia regionale della protezione civile Mainetti, l’ex comandante della polizia Municipale Noè e il responsabile della protezione civile Pattini. Secondo il pm Dal Monte il sindaco avrebbe dovuto aggiornare il piano protezione civile e non avrebbe attivato le fasi di allarme. Il sindaco Pizzarotti si è detto tranquillo: “Ho fatto tutto quello che si doveva fare”.

Poi nel pomeriggio è intervenuto su Facebook con un post. “Il sindaco è l’unico politico in Italia con il massimo delle responsabilità e il minimo dei poteri”, ha scritto. “Oggi ci vuole solo un pazzo per fare il sindaco”. E ancora: “Si sappia che rifarei ogni singolo passo compiuto in questi anni, passando pure dalle accuse e da tutti gli esposti verso di me archiviati dai giudici, pur di contribuire assieme a tutti i miei concittadini a fare di Parma una città più onesta e solida”.

Articolo Precedente

Pd, le minoranze chiedono una direzione urgente: “Il partito deve farsi trovare pronto in caso di trattative di governo”

next