Da una parte la creazione di un comitato scientifico per fare l’analisi dei programmi elettorali di Lega-Pd-M5s e scrivere le basi del contratto di governo alla tedesca proposto agli altri partiti. Dall’altra le spinte per chiedere a Silvio Berlusconi di farsi da parte e mollare la Lega. Ma soprattutto gli occhi puntati al Quirinale che osserva con attenzione quello che sta succedendo tra i partiti. Luigi Di Maio, alla vigilia del secondo giro di consultazioni al Colle, ha scelto di pubblicare sul Blog delle Stelle una nota in cui spiega le prossime mosse del Movimento. E subito dopo si è presentato nello studio di “Porta a porta”, dove, intervistato da Bruno Vespa, ha illustrato difficoltà e ostacoli delle possibili intese in vista del governo. “Dal Pd risposte non giuste, così non ci sto”, ha detto. Ma anche: “Berlusconi faccia partire un governo delle nuove generazioni”. Quindi il messaggio al Carroccio: “Io comprendo che la Lega sia all’interno di una coalizione ma possiamo dirci che questa coalizione è nata solo per il Rosatellum. E’ una Lega molto diversa”.

Una delle novità più significative, annunciata a poche ore dal colloquio al Quirinale, è appunto la nascita di un organo di tecnici che valuti i punti di contatto tra i programmi elettorali delle diverse forze politiche. A presiederlo sarà il professor Giacinto Della Cananea e sarà composto da “tecnici autorevoli selezionati da lui in grado di svolgere una comparazione politica tra il nostro programma, quello del Partito democratico e della Lega al fine di preparare le basi per la stesura dell’eventuale contratto di governo”. A questo proposito Di Maio non esclude che ci potranno essere nuove convergenze con le forze politiche e in attesa delle evoluzioni interne, i 5 stelle intanto fanno la loro mossa: “Abbiamo manifestato in tutte le sedi”, si legge sul blog del Movimento, “la nostra disponibilità a sottoscrivere questo contratto per mettere al centro i temi per i cittadini. Un contratto di governo che, come ho già detto, vogliamo scrivere o con la Lega o con il Pd tutto. Noi siamo pronti, ma sia nella coalizione di centrodestra che nel Partito democratico ci sono delle evoluzioni in corso che richiedono tempo. In questo contesto, insieme ai capigruppo, abbiamo deciso intanto di portarci avanti con il lavoro, formando un Comitato scientifico per l’analisi dei programmi”. Quindi Di Maio ha aggiunto: “Noi abbiamo un programma di 20 punti per la qualità della vita degli italiani che non può essere definito né di destra né di sinistra, ma di straordinario buonsenso. Lì dentro ci sono le cose che gli italiani aspettano da vent’anni. Quelle idee sono le basi del contratto che proponiamo a una delle due forze politiche a cui ci rivolgiamo (Pd e Lega) per il bene supremo degli italiani”. Ed è per questo, sottolinea Di Maio, che “abbiamo invitato entrambi a sedersi al tavolo per modulare questo contratto sulla base delle rispettive sensibilità, per poter ottenere il massimo possibile per i cittadini che aspettano questo cambiamento. Il mio invito e la mia apertura sono assolutamente sinceri perché è necessario dare un governo al Paese. Un governo che sia duraturo e abbia la stabilità sufficiente per raggiungere gli obiettivi che si stabiliranno nel contratto”.

Intervistato poi da Bruno Vespa ha parlato delle difficoltà di dialogo con il Partito democratico: “Ho proposto un contratto al Pd”, ha detto, “non per ricostruire il vecchio apparato di potere, quello che ci siamo detto in questi anni resta, ma so che c’è un processo interno e io guardo a questo. Ma le risposte che ho ricevuto in questi giorni – e mi sento rispondere anche con dell’ironia – non credo siano giuste, oltre che responsabili, è un modo di rispondere, rispetto a questo momento, che è ingiusto e allora io non ci sto”. Lo sguardo quindi è rivolto al Carroccio, che però non intende mollare l’ex Cavaliere: un ostacolo ancora insormontabile per Di Maio: “Io non chiedo un parricidio o un tradimento ma dico, e lo dico a Berlusconi, dopo 24 anni è momento di far partire un governo delle nuove generazioni, un governo del cambiamento. Io comprendo che la Lega sia all’interno di una coalizione ma possiamo dirci che questa coalizione è nata solo per il Rosatellum. E’ una Lega molto diversa”. Per quanto riguarda le evoluzioni, secondo Di Maio qualcosa sta succedendo: “Ci sono dei passi in avanti che voglio esporre al presidente della Repubblica”. E ha concluso: “E’ uno scenario che credo che avrà un impatto sulle nostre consultazioni nell’ottica di accelerare le interlocuzioni già esistenti, con Pd e Lega. Domani illustrerò anche i tempi rispetto alle scadenze delle altre forze politiche”.

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