“Il reddito di cittadinanza fa crescere il Pil, aiutando un modello di crescita sostenibile”. Lorenzo Fioramonti, l’economista che Luigi Di Maio vorrebbe al ministero dello Sviluppo Economico, parla a margine della presentazione del suo libro “Presi per il Pil”, oggi a Roma. “Nessuna guerra di cifre: continuiamo a dire che costa 17 miliardi, di cui 15 per il sostegno al reddito e 2 per le politiche attive del lavoro e i centri per l’impiego. Abbiamo cifre certificate dall’ufficio bilancio della Camera e dall’Istat”, spiega dopo che il presidente dell’Inps Tito Boeri ha dichiarato che lo strumento che ha in mente il M5s costerebbe almeno 35 miliardi (leggi l’articolo). “Abbiamo una situazione di povertà in aree depresse del Paese dove è necessario reintegrare le persone nel mercato del lavoro, a cominciare dagli inattivi e gli scoraggiati”, aggiunge il ministro del Lavoro in pectore, Pasquale Tridico. “Abbiamo costretto, parlandone, il governo uscente a introdurre il reddito di inclusione”, aggiunge Fioramonti. Ma è una misura insufficiente: non interviene sulle politiche attive del lavoro. Sono loro gli assistenzialisti”
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