Il braccio di ferro diplomatico tra la Russia e il Regno Unito causato dall’avvelenamento di Serghei Skripal si arricchisce di una nuova puntata. Il governo russo ha dichiarato “persone non grate” 23 diplomatici britannici in terra russa, che dovranno quindi lasciare il Paese entro una settimana: una misura speculare a quella adottata da Londra nei giorni scorsi come ritorsione per l’avvelenamento dell’ex spia russa e di sua figlia, ritrovat in accasciati su una panchina in un centro commerciale di Salisbury, nel sud dell’Inghilterra.

L’annuncio è arrivato dal ministero degli Esteri  di Mosca, che ha definito la misura una risposta alle “azioni di provocazione” e alle “accuse senza fondamento che riguardano i fatti del 4 marzo. Il Cremlino, che venerdì aveva convocato l’ambasciatore britannico Laurie Bristow per comunicare le proprie decisioni, ha anche avvertito il Regno Unito che, “se da Londra saranno prese nuove misure ostili, la Russia si riserva il diritto di rispondere a sua volta con altre misure“.

Mosca ha inoltre disposto la cessazione dell’attività in Russia del British Council, organismo internazionale britannico per le relazioni culturali e l’educazione, formalmente a causa del suo “statuto non definito“. Già nel 2007, quando Russia e Regno Unito erano coinvolti in un braccio di ferro diplomatico legato alla morte per avvelenamento dell’ex agente segreto russo Alexandre Litvinenko, il Cremlino aveva ordinato la chiusura di tutti gli uffici regionali del British Council nel Paese, autorizzando il funzionamento soltanto di quello della capitale. Mosca, inoltre, ha anche annunciato il ritiro “dell’accordo sull’apertura e sul funzionamento” del consolato britannico di San Pietroburgo.

“Dichiarare ‘persona non grata’ 23 diplomatici britannici è una misura assolutamente adeguata e proporzionata alle azioni di Londra, dove è stata avviata una campagna provocatoria per diffamare la Russia a causa del caso Skripal”, ha commentato il presidente della Commissione Affari Esteri della Duma, Leonid Slutski, citato dall’agenzia Interfax. “Il Regno Unito – ha proseguito Slutski – in questo segue completamente gli Stati Uniti, dove è stato lanciato uno stallo diplomatico con un pretesto inverosimile e senza alcuna prova. Non siamo noi ad avere iniziato – ha concluso il deputato – ma siamo stati costretti a rispondere in maniera adeguata”.

La replica del Regno Unito non si fa attendere: “La risposta della Russia non cambia i fatti in questione – ribadisce Foreign Office in una nota – ossia il tentativo di uccisione di due persone sul suolo britannico, atto per il quale non c’è conclusione alternativa se non che lo Stato Russia sia colpevole”. Londra annuncia inoltre per lunedì prossimo una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale per valutare gli sviluppi ed eventuali ulteriori passi.

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