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Quando l’orgasmo non è un piacere

Quando l’orgasmo non è un piacere
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L’importanza dell’orgasmo è ormai riconosciuta sia dal punto di vista fisico che psicologico. Oltre a regalare sensazioni uniche e piacevoli, studi e pareri scientifici documentano i suoi continui benefici, quali rinforzare il sistema immunitario, combattere l’insonnia grazie al rilascio di ossitocina e vasopressina, alleviare il dolore con l’azione antidolorifica dell’ossitocina e delle endorfine, ridurre il rischio di cancro alla prostata con l’eiaculazione che potrebbe liberare la prostata da agenti cancerogeni, stimolare e favorire la circolazione, alleviare lo stress e rinforzare il pavimento pelvico.

C’è un motivo per non farlo? Pare di sì, e si chiama “Sindrome da malessere post orgasmico” (POIS).

E’ un quadro di malessere generale caratterizzato sia da una sintomatologia fisica con brividi di freddo, dolore muscolare, fatica, stanchezza, rinite, irritazione agli occhi, che psicologica con confusione mentale, disturbi della memoria, disturbi del linguaggio e dell’umore. I sintomi insorgono a partire dai primi secondi, minuti e ore dopo l’eiaculazione e possono durare dai 3 ai 7 giorni, poi tendono a regredire lentamente, fino a scomparire. La loro gravità è soggettiva e variabile, e anche i tempi di esordio cambiano: si è individuata una forma primaria, che colpisce dalla prima eiaculazione avuta, e una forma secondaria che insorge durante l’età adulta. La popolazione interessata è esclusivamente maschile (pare sia documentato solo un caso femminile) ed è una condizione cronica che si presenta per ogni eiaculazione, indipendentemente dalla modalità con cui avviene.

La sindrome è stata oggetto di studio per la prima volta nel 2002 da parte di Marcel Waldinger dell’Università di Utrecht, che ha seguito ben due ricerche. La prima fu condotta su 45 maschi probabilmente affetti da POIS, che hanno riportato la sintomatologia dopo la masturbazione, nel venire a contatto con il liquido seminale per più di cinque minuti; su questi pazienti è stata effettuata anche una prova allergica con lo sperma diluito e circa l’88% ha presentato una reazione allergica.

La seconda ricerca ha sottoposto due soggetti a una terapia di desensibilizzazione con l’esposizione a piccole dosi del liquido seminale, fino all’aumento in modo progressivo, terapia che dopo alcuni anni ha portato ad un’evidente riduzione della sintomatologia. Oltre a quella dell’allergia, c’è anche una seconda ipotesi, cioè che la sintomatologia derivi da un rilascio massivo di sostanze chimiche endogene che agiscono da oppioidi naturali (come l’endorfina) durante l’eiaculazione e che, successivamente, la diminuzione fisiologica di queste sostanze, porterebbe il corpo ad avvertire uno stato di astinenza.

Queste ipotesi e i risultati ottenuti sono importanti, conoscere i sintomi può aiutare i soggetti ad individuarli e a riferirli al medico per identificare la migliore strategia di trattamento, per poter ritornare ad uno stato di benessere e soddisfazione sessuale.

Ringrazio per la collaborazione la dottoressa Vanessa Russo

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