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Politica

Chiude il Parlamento “del cambiamento”: da chi ha girato 10 partiti diversi a chi non s’è visto quasi mai. Come Verdini - 9/14

C'è chi come la deputata Cinzia Maria Fontana (Pd) è stata presente al cento per cento delle votazioni, tutte le 24827 tranne una. Ma la legislatura del Parlamento più giovane ha confermato i vizi più vecchi, come suggerisce l'analisi dei dati di OpenPolis. Quelli dei cambi di gruppo, per esempio, 10 al mese, con il recordman Luigi Compagna. La polverizzazione di partiti e la proliferazione dei gruppuscoli personali. La sorpresa? Razzi più presente di tutti i leader

Camera, i semprepresenti Fontana (Pd), Melilla (Mdp) e Palese (Fi)
Mai una distrazione, un caffè, mai al bagno nel momento sbagliato, una telefonata urgente a casa. Almeno uno starnuto: niente. Mai una scusa, insomma. La deputata Cinzia Maria Fontanaex sindacalista della Cgil ed ex sindaca di Vailate, vicino a Caravaggio – c’era sempre, c’è stata sempre. Così la matematica non conosce altro numero percentuale che non sia 100, il totale delle presenzeIl senatore Stefano Esposito, suo compagno di partito, penserà forse che è un comportamento un po’ ipocrita perché preferisce la forma alla sostanza, come ha spiegato dopo aver preso l’aereo per tornare un po’ prima per Natale invece di provare a votare qualcosa dello ius soli.

Eppure la Fontana non è stata la sola a superare il 99 per cento di presenze a Montecitorio: con lei ci sono il pescarese Gianni Melilla di Mdp (un altro sindacalista), il salentino Rocco Palese (tornato a Forza Italia dopo aver condotto la scissione fittiana) e altri 8 colleghi del Partito Democratico. In particolare, subito dopo la Fontana, c’è Guerini che però non è Lorenzo ma Giuseppe, avvocato di Calcinate: è mancato soltanto a 5 votazioni. Tino Iannuzzi – altro avvocato, salernitano, proveniente dal Ppi – ne ha saltate 37 mentre Marco Carra 41. Di tutti loro in pochi conoscono il suono della voce, ma i dati dicono che quando la mattina non strisciano il badge gli uscieri di Montecitorio cominciano a preoccuparsi: già nella scorsa legislatura la Fontana era arrivata – da senatrice – al 99 per cento, mentre Iannuzzi e Carra l’avevano superato.