Firmava con il laser il fegato dei suoi pazienti, imprimendo le proprie iniziali durante gli interventi in sala operatoria. A scoprire il chirurgo “Zorro” è stato per caso un collega, quando un ex paziente si è sottoposto ad un altro intervento chirurgico: sull’organo trapiantato c’erano le iniziali SB. Così, Simon Bramhall, specializzato nei trapianti di fegato, è stato sospeso dall’ospedale in cui lavora, il Queen Elizabeth di Birmingham, e sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta. La sentenza di condanna definitiva nei suoi confronti è attesa per il 12 gennaio 2018.

Il chirurgo è stato riconosciuto colpevole per danni e ferite inflitti volontariamente a persone sotto anestesia che non avevano dato il proprio consenso. Bramhall ha subito ammesso il fatto, spiegando di aver utilizzato il gas argon, un laser impiegato normalmente per evitare le emorragie. Nel corso dell’udienza il procuratore Tony Badenoch ha sottolineato che “non si è trattato di un incidente isolato, ma di un atto ripetuto in due occasioni, che richiede concentrazione e competenza e che, per di più, è stato realizzato alla presenza di altri colleghi”. Si tratta, ha evidenziato, “di un caso senza precedenti“. Bramhall ha ottenuto la libertà sotto cauzione, ma gli avvocati dell’accusa sospettano che i casi non siano limitati ai due del 2013 finora scoperti e ammessi dal medico.

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