“Solo pochi giorni fa le brutali immagini di migranti venduti all’asta sulla base di un ‘valore’ che li equipara a merce ci hanno ricordato quanto sia ancora presente un fenomeno che nega alla radice la dignità dell’essere umano. A fianco della schiavitù tradizionale altre se ne sono aggiunte, quasi sempre collegate alla tratta dei migranti“. A dirlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, celebrata il 2 dicembre. “Le situazioni di conflitto, la povertà, la fuga da territori colpiti da fenomeni naturali – prosegue il capo dello Stato – costituiscono terreno fertile per la diffusione di fenomeni quali lo sfruttamento sessuale, il lavoro minorile, i matrimoni forzati, il reclutamento di bambini nei conflitti armati”. Per Mattarella questa giornata “ci ricorda” come la schiavitù sia “in ogni sua manifestazione, un’aberrazione che non può essere tollerata”.

E “la necessaria reazione non può essere affidata soltanto ai governi – il cui impegno è comunque imprescindibile – ma deve essere accompagnata da uno sforzo comune della società civile, del settore privato, del mondo dei media e di ciascuno di noi”. Tutti devono “lottare” contro questo fenomeno e il presidente garantisce che “l’Italia riafferma solennemente il proprio convinto impegno contro qualsiasi forma di schiavitù”. Malgrado sforzi e progressi, infatti, “la schiavitù tradizionale è un fenomeno che non siamo ancora riusciti a debellare”.

A lui fa eco la presidente della Camera Laura Boldrini, che vede una nuova forma di schiavismo nella tratta delle donne per sfruttamento sessuale: “E’ sufficiente – denuncia – passare di sera per alcune strade delle nostre città, dove giovani schiave dei tempi moderni sono costrette con la violenza a mettersi in vendita“. Le Camere di Italia e Nigeria, nei giorni scorsi a Montecitorio, hanno dedicato un incontro “alla lotta contro la tratta, che è il nome contemporaneo della schiavitù”. Conto lo sfruttamento della prostituzione “è necessario intensificare la collaborazione internazionale, per reprimere le organizzazioni criminali che prosperano su questo odioso commercio”.

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