Ha cancellato l’ex collega con Photoshop. Quella foto con tutti gli altri consiglieri del M5s Piemonte, ora che se n’è andata sbattendo la porta, non poteva rimanere nella copertina del suo profilo Facebook. E allora è tornato utile il programma di fotoritocco per rimodulare lo scatto con Beppe Grillo. La consigliera regionale Francesca Frediani ha ‘sbianchettato’ Stefania Batzella, uscita dal Movimento a fine ottobre.

Quando gli utenti del popolare social network se ne sono accorti, Frediani ha spiegato la sua mossa: “Amo questa foto perché è l’unica che ho insieme a Beppe (sapete bene che non sono tipo da collezione di selfie), ma semplicemente provo ancora una grande amarezza per l’abbandono del gruppo da parte della collega (per giunta) valsusina – scrive – In questi giorni ne ho lette di tutti i colori sul mio conto e sul gruppo cui appartengo, tante falsità e accuse gravissime cui abbiamo scelto di non replicare per non sottrarre tempo ed energia al nostro lavoro. Anche perché se dovessimo parlare… vabbè. Noi guardiamo avanti, a testa alta”. Poi la chiusura: “È censura? Chiamatela come volete… per me è soltanto una profonda delusione“.

Ancora più grande perché entrambe sono valsusine e già negli scorsi giorni, proprio sui social, si erano scambiate opinioni contrastanti sull’addio al gruppo di Batzella, giustificato con il fatto che nel Movimento “le gerarchie prevalgono sugli spazi, sul bene comune, sui meriti”. Adesso Batzella dice a Repubblica Torino: “Il passato e il lavoro fatto non si cancellano con Photoshop. È un piccolo esempio del clima che si viveva in quel gruppo: i fatti parlano da soli”. E Frediani? La foto incriminata non c’è più. Nella nuova, ci sono solo lei e sette Beppe Grillo, quello originale e sei volti inseriti al posto degli altri consiglieri.

Articolo Precedente

Banche, la serietà di Casini: “Nomi dei grandi debitori insolventi sui giornali? Preoccupiamoci di noi: qui sono segreti”

next
Articolo Successivo

Sicilia, arrestato deputato appena eletto. M5s: “Schifo. Emergenza legalità anche a politiche”. Bindi: “Leggi inadeguate”

next