Che cosa succede se qualcuno grida Allah Akbar in piazza San Marco a Venezia? “Ghe sparemo, cosa dobbiamo fare, gli spariamo. Se ce lo dice prima, gli spariamo ancora prima”. A dirlo è il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, parlando con i giornalisti al Meeting di Comunione e Liberazione. “Venezia – aggiunge il primo cittadino, eletto col centrodestra – è l’unica città in Europa che ha arrestato 4 terroristi. Volevano mettere una bomba al Rialto dicendo che volevano andare ad Allah. Noi li mandiamo dritti ad Allah senza buttare giù il ponte di Rialto“. Mentre è banale ricordare che i terroristi sono stati arrestati da polizia e carabinieri (e non c’entra nessun primato di Venezia). “Parliamoci chiaro – prosegue – il buonismo è finito: se tu vuoi ammazzare me, io mi difendo, a Venezia ci difendiamo”. Parole pronunciate durante una tavola rotonda con vari sindaci d’Italia (da Dario Nardella e Matteo Biffoni di Firenze e Prato a Andrea Gnassi e Giorgio Gori di Rimini e Bergamo) e ripetute poi davanti ai giornalisti. Le sue dichiarazioni arrivano non solo pochi giorni dopo l’attentato sulle Ramblas di Barcellona, ma anche alla vigilia di importanti appuntamenti per Venezia: la mostra del cinema e la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per entrambi gli eventi la questura ha già previsto “misure eccezionali” come le ha definite il questore Vito Danilo Gagliardi con centinaia di uomini di rinforzo, maggiori controlli agli accessi della città ad iniziare da aeroporto, stazione e porto e impiego di reparti speciali. Alla provocazione del sindaco Brugnaro, risponde il collega di Rimini Andrea Gnassi: “Suggerirò ai romagnoli – dice con ironia – di non cantare Romagna Mia in San Marco, perché non si sa mai, anche se non sono sicuro di aver ben capito l’intervento di Brugnaro perché l’ha fatto per metà in veneto”.

Lo “scherzo” di Nardella che urla Allah Akbar a Brugnaro (poi si scusa)
Quello di Brugnaro non è stato l’unico momento “controverso” dell’incontro tra i sindaci al Meeting di Rimini. Mentre il sindaco di Venezia stava concedendo alcune interviste ai giornalisti, infatti, il collega di Firenze Dario Nardella si è avvicinando gridando “Allah Akbar” prima di sciogliersi in una risata, subito seguito dallo stesso Brugnaro. Nardella si è poi scusato su facebook: “Non era mia intenzione offendere alcuna persona, né tanto meno la comunità musulmana né scherzare sulla sua religione, né evocare i tragici fatti di questi giorni”. Per Nardella in quel modo voleva prendere “le distanze” proprio da Brugnaro. “Chi mi conosce e conosce la mia amministrazione sa il modo con cui dialoghiamo con tutte le comunità religiose, inclusa quella musulmana moderata, come testimonia anche il Patto di cittadinanza che per primi abbiamo siglato in Italia”.

Sinistra Italiana: “Brugnaro fa lo sceriffo”
Dal centrosinistra nessuno commenta l’uscita di Brugnaro. Replica invece il deputato di Mdp Michele Mognato: “Di Piazza San Marco io ricordo le parole pronunciate dal Patriarca, dal Rabbino e dall’Imam ai funerali della nostra concittadina Valeria Solesin (rimasta uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi, ndr) e non certo quelle di oggi pronunciate da Brugnaro”. “Il sindaco – aggiunge Mognato – si ricordi che è la stessa piazza. Mi viene da dire che la paura è il peggior nemico perché offusca la razionalità ma ad essere buonisti quella del sindaco è paura?”. Giulio Marcon, capogruppo di Sinistra Italiana, aggiunge: “Brugnaro invece di fare il sindaco fa lo sceriffo. Sono parole sconsiderate, inaccettabili, non degne del sindaco di una grande città come Venezia”. Sul punto, aggiunge Marcon, il gruppo alla Camera presenterà un’interrogazione.

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