Il deputato Emanuele Fiano, capogruppo del Pd in commissione Affari Costituzionali e relatore della riforma elettorale, replica a uno dei blog firmato da Pressappoco, un gruppo di attivisti M5s. Precisando che quella non è la ricostruzione del giornale, come dice il deputato, riceviamo e pubblichiamo la sua ricostruzione sull’iter della legge elettorale e sull’emendamento che ha provocato la rottura del patto tra Pd e M5s.
Gentile direttore,
la ricostruzione del suo giornale sulle mie parole a riguardo dell’emendamento Fraccaro-Biancofiore pecca di un grave difetto. E’ corretto nella prima parte si “dimentica” poi del tutto di riportare anche il secondo, fondamentale passaggio successivo alla Commissione, ovvero quello davanti al Comitato dei 9. In quella occasione io ho ribadito il mio parere contrario, senza che nessuno dei Cinquestelle muovesse alcuna obiezione. Ci sono circa 20 testimoni.
Ho chiesto a tutti se ci fossero emendamenti da accantonare, ho accantonato un importante emendamento di Toninelli, nulla d’altro mi è stato chiesto. Nulla mi è stato chiesto da Toninelli in aula dopo la ripetizione del mio parere in aula a microfono. L’intervento in aula di Fraccaro non annuncia la decisione di voto favorevole, non annuncia che voteranno in difformità al parere del relatore al quale hanno dato mandato, che poi sarei io.
Ribadisco dunque la mia posizione: i grillini hanno preparato il loro scherzo in modo scientifico. Chiunque voglia ricostruire la vicenda si documenti e la racconti passo passo, nella mia cronaca non è omesso niente.
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