“Dipendenti licenziati in Italia e investimenti all’estero finanziati con i soldi degli investimenti pubblici”. E’ questa la situazione che denunciano i lavoratori della K-Flex, multinazionale di isolanti. Per questo dal 24 gennaio stanno portando avanti un presidio permanente, giorno e notte, davanti allo stabilimento italiano di Roncello (Monza e Brianza), per protestare contro il licenziamento di 187 persone. Nei prossimi mesi, spiegano i lavoratori, il colosso aprirà delle filiali in Polonia e Stati Uniti. “La delocalizzazione – racconta un lavoratore – è dovuta a un maggiore profitto per l’azienda senza rispetto per noi e senza scrupoli. Ci hanno lasciato in mezzo a una strada”. La rabbia dei dipendenti cresce anche a causa delle migliaia di euro di finanziamenti pubblici di cui ha usufruito la multinazionale. “I finanziamenti pubblici devono garantire lavoro sul nostro territorio – afferma Stefano Buffagni, consigliere regionale della Lombardia per il Movimento 5 Stelle oggi in visita al presidio – Se poi l’espansione va anche all’estero bene venga ma si devono mantenere salde le radici sul territorio”.

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Amazon, parlano le rappresentanze sindacali: “Progressi, ma spremuti e mandati via per pochi euro”

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8 marzo 2017: non c’è parità per le donne lavoratrici

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