Si fa sempre più labile il legame tra Paolo Berdini e la giunta Raggi. La presidente della commissione Urbanistica di Roma Capitale, Donatella Iorio (M5S), ha sconvocato l’audizione dell’assessore all’Urbanistica prevista per venerdì mattina alle 9.30. Berdini avrebbe dovuto illustrare il Piano esecutivo di gestione 2017-2019 di fronte alle commissioni congiunte Urbanistica e Personale. E, secondo le agenzie di stampa, in Campidoglio avrebbe già fatto capolino il suo successore.

I giudizi riferiti da Berdini alla Raggi e riportati da La Stampa (“Sembra inadeguata“, “impreparata strutturalmente”) hanno sancito la rottura tra l’urbanista e la giunta M5S. La crisi di giovedì pomeriggio si è conclusa con le dimissioni dell’assessore respinte “con riserva” dalla sindaca, ma il rapporto non pare destinato a durare a lungo. A segnare il solco più profondo tra le due parti è il dossier sullo stadio della Roma: da un lato, l’amministrazione pentastellata favorevole al progetto; dall’altro l’urbanista che per dare il suo assenso chiede un consistente taglio delle cubature della parte commerciale.

Il malumore tra i consiglieri grillini è palpabile: la maggioranza avrebbe chiesto un incontro con il titolare dell’Urbanistica. L’intenzione, a quanto si apprende, è quella di aprire una verifica sul lavoro svolto in questi mesi dal titolare dell’Urbanistica, in particolare sulla gestione dei piani di zona ma anche su altri dossier ritenuti delicati e in carico a Berdini, uno fra tutti lo stadio della Roma.

In Campidoglio lo definiscono un fact checking. La verifica, filtra da ambienti grillini, partirà dall’ascolto dei consiglieri da parte di Virginia Raggi. Poi si passerà agli assessori. Quindi, la sindaca scioglierà al riserva con al quale ieri ha respinto le dimissioni. Secondo quanto si apprende tra consiglieri e assessori ci sarebbe malumori nei confronti di Berdini considerato “un cane sciolto” che “non fa gioco di squadra” e che troppo spesso sarebbe incorso in smentite di dichiarazioni rese, come gli ultimi due incidenti in una settimana (una sul tema stadio e l’altra sugli apprezzamenti alla sindaca), poi confermati da audio.

Secondo le agenzie di stampa, stamani in Campidoglio sarebbe stato visto Emanuele Montini, collaboratore dell’attuale assessore alla scuola Laura Baldassarre già coordinatore nazionale di Italia Nostra e capo del legislativo del gruppo M5S, già vicino alla giunta Rutelli, considerato vicino all’assessore allo sport Daniele Frongia, che rumors danno da tempo come possibile sostituto di Berdini. Il nome di Montini spuntò anche settimane fa quando tra M5S e assessore all’urbanistica si erano acuite le frizioni sullo stadio del club giallorosso.

In mattinata è tornata a esprimersi sull’amministrazione a guida M5s anche Paola Muraro. “E’ una guerra tra bande, non lavorano per Roma – ha detto l’ex assessore all’Ambiente in un’intervista a Il Messaggero a meno di due mesi dalle sue dimissioni dopo essere stata raggiunta da un avviso di garanzia – sono delusa ed amareggiata, non rivoterei Virginia. Resterei a casa”. Sui giudizi di Berdini Muraro ricorda: “Sono cose che ha sempre detto, anche in giunta davanti a tutti. Pure di me parlò in quei toni, so che chiese le mie dimissioni se fossi stata indagata. Ma poi si è scusato”.

A due mesi dalle dimissioni, l’ex assessore ha maturato un nuovo giudizio sulla sua esperienza sotto le insegne del movimento: “In questa giunta manca coerenza. Mancano soprattutto delle risposte a chi ha votato Cinquestelle. Prima avevamo un programma che era considerato come un vangelo. Ora non mi sembra che sia più così”. “Loro si aspettavano le mie dimissioni ed io le ho date – conclude Muraro – sono stata coerente. Oggi penso che le avrebbero dovute respingere come hanno fatto con Berdini, ma non dipendeva nemmeno più dai consiglieri ma da altri: dai vertici del Movimento e dipendere dai vertici che non ho mai conosciuto, non è una bella cosa”.

I nuovi Re di Roma

di Il Fatto Quotidiano 6.50€ Acquista
Articolo Precedente

Napoli, candidati a loro insaputa. Pd si riunisce, Valente: “Io parte lesa”. Ma rischia di essere dimissionata

next
Articolo Successivo

Italicum, la Consulta: “Premio 40% non irragionevole. Ma non con il ballottaggio. Ora garantire maggioranze omogenee”

next