A volte per cercare un lavoro all’altezza dei propri studi non bisogna volare troppo lontano. È il caso di Francesco Tuia e Davide Galelli, entrambi 29 anni, che dopo la laurea e qualche deludente esperienza lavorativa in Italia, hanno deciso di trasferirsi a Malta. Entrambi si sono affacciati sul mondo del lavoro nel bel mezzo della crisi economica. Cosa fare allora? Rassegnarsi a mettere in fila uno stage dietro l’altro o tentare la fortuna altrove? Senza pensarci troppo, Francesco e Davide hanno scelto la seconda opzione. E non se ne sono pentiti.

Francesco, una laurea in psicologia del lavoro e un master in gestione delle risorse umane, è arrivato a Malta nel 2012: “Non c’ero mai stato, ma m’intrigava l’idea della nazione piccola e vicina, con un costo della vita basso”, racconta. E poi c’era l’inglese da migliorare: “Nei primi mesi ho avuto modo di lavorare e di studiare la lingua – ricorda – e questo mi ha permesso di accedere a profili lavorativi sempre più qualificati nell’ambito delle risorse umane”. Ma nel 2014 arriva la possibilità di tornare in Italia e Francesco non se la sente di rifiutare: “Mi avevano offerto un posto a Milano – racconta -, così sono tornato a casa mia, a Pavia”. Nonostante il buon incarico, in lui c’è qualcosa che non torna: “Facevo un continuo parallelismo con Malta, mi era rimasta impressa, così dopo 7 mesi ho venduto casa e sono tornato sull’isola”. E da due anni lavora come responsabile del personale per un’azienda che si occupa di gaming.

Davide, invece, dopo la laurea in economia, aveva ottenuto un contratto a tempo determinato in un’azienda, ma una volta scaduto ha cominciato a guardarsi intorno: “Mi sono reso conto che uno dei buchi del mio curriculum era la mancanza di un’esperienza all’estero – spiega -, così ho colto al volo la possibilità di fare uno stage in un hotel a Malta”. Davide inizia il suo lavoro da receptionist e allo scadere del contratto il direttore gli chiede di restare: “Io accettai, ma sempre con l’idea di tornare in Italia al termine di quell’esperienza”. E invece nel giro di qualche tempo riesce a ottenere un lavoro da consulente, per poi spostarsi anche lui nel settore del gaming, dove al momento ricopre il ruolo di data analyst: “Ora che lavoro per una grande azienda internazionale e ho uno stipendio all’altezza del mio lavoro, dubito che tornerò in Italia”, ammette.

Malta, poi, ha permesso a Francesco e Davide di incontrarsi, mettere insieme le rispettive competenze e dar vita al sito cercolavoroestero, dove entrambi raccolgono gli annunci di lavoro per chi vuole trasferirsi all’estero ma ancora non conosce bene la lingua straniera. Ma com’è nata questa idea? A rispondere è Francesco: “Io, vista la mia professione, vivo sui motori di ricerca di lavoro, così ho proposto a Davide di occuparsi della programmazione del sito”.

Cercolavoroestero è un piccolo aiuto iniziale per rendere più accessibile ai nostri connazionali l’eventuale trasferimento: “La particolarità del nostro sito web è che vengono pubblicati solo gli annunci che hanno come target la conoscenza dell’italiano”, aggiungono. Ma quali sono gli errori più frequenti in cui incappano i nostri connazionali che cercano lavoro al di fuori dei confini nazionali?: “Spesso si spaventano a compilare anche i form online e a volte hanno un approccio sbagliato e un po’ superficiale, limitandosi a chiedere: ‘Ma lì dove vivi tu si trova lavoro?’”, racconta Francesco.

Negli ultimi anni Malta è diventata una meta molto ambita tra gli italiani, ma ci sono parecchi limiti: “Qui gli italiani vengono per migliorare l’inglese, quindi spesso si accontentano di un lavoretto nella ristorazione, senza aspirare a salire di grado. E invece è proprio la specializzazione che richiedono, soprattutto nel campo del gaming e dell’Information Technology”.
Per chi ci sta facendo un pensierino, Davide e Francesco hanno un solo suggerimento: “Venite con una professionalità già avviata, altrimenti sarete costretti ad accontentarvi”.

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