Il negoziato sul Ttip è “di fatto” fallito. Parola di Sigmar Gabriel, vice cancelliere e ministro dell’Economia tedesco. Pietra tombale, dunque, sull’accordo di libero scambio tra gli Stati Uniti e l’Unione europea accusato da diversi osservatori di essere poco trasparente e di sfavorire le aziende del Vecchio continente a favore dei gruppi americani. “Ritengo che i negoziati con gli Stati Uniti siano de facto falliti, anche se nessuno lo vuole ammettere veramente”, ha detto Gabriel, esponente del Spd, sottolineando che in 14 colloqui le parti non hanno trovato un’intesa su un solo capitolo dei 27 sul tavolo. In un’intervista con l’emittente pubblica Zdf ha poi aggiunto che “i negoziati con gli Stati Uniti non sono riusciti, perché gli europei non possono capitolare alle richieste americane”: “Nulla si muove sulla questione”.

Lo scorso luglio anche il ministro dello Sviluppo economico italiano Carlo Calenda aveva avanzato dubbi sulla possibilità di un buon esito per il negoziato che va avanti da tre anni: “Sul Ttip non ho detto che è finito perché siamo andati lunghi. Io credo che sarà così, cioè che lo spazio politico in Europa e negli Stati Uniti per approvarlo sia ridotto a zero“.

Al netto dagli effetti sull’economia e la democrazia europea, nefasti o positivi a seconda dei punti di vista, il commercio e gli investimenti con il partenariato transatlantico (Ttip) creerebbero la più grande zona di libero scambio al mondo coinvolgendo circa 800 milioni di persone.

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