Quasi sei anni ed esattamente cento gran premi dopo, la Ducati rompe l’incantesimo. Fine del duopolio Honda-Yamaha, iniziato nel novembre 2010 dopo la vittoria di Casey Stoner in Australia. La rossa di Borgo Panigale torna a vincere e lo fa con una splendida lotta a due tra i suoi piloti, spesso finiti in stagione sul banco degli imputati per le cadute e le liti. La spunta Andrea Iannone con un sorpasso su Dovizioso a sette giri dal termine. Il Red Bull Ring viene dominato dalle Ducati, che conducono fin dall’inizio sfruttando la prima fila completata da Valentino Rossi, alla fine quarto alle spalle di Jorge Lorenzo.

Il dominio della Desmosedici è totale. E la doppietta è storica. Quasi inevitabile per come si era sviluppato il weekend e per la partenza bruciante di Iannone e Dovizioso. Solo Rossi e Lorenzo, a turno, nelle prime tornate hanno provato – e ci sono in parte riusciti – a disturbare i due piloti della casa bolognese. Poi quando a metà gran premio Iannone è tornato a superare il campione del mondo, non c’è stata più storia. Il motore della Ducati ha distanziato velocemente le due Yamaha, separata fino a pochi giri dalla fine da Marquez, poi frenato da un errore. Così la lotta è diventata tutta interna, risolta da un gran sorpasso di Iannone a sette giri dal termine.

Questa volta niente scaramucce, nessuna lite o clamorosi contrasti interni. Il pilota di Forlimpopoli e quello di Vasto corrono a braccetto verso il traguardo, inattaccabili anche da Yamaha e Honda che avevano monopolizzato il gradino più alto del podio negli ultimi sei anni. L’ultima vittoria della Ducati, infatti, era stata nell’ottobre 2010 a Phillip Island con Casey Stoner. Da allora solo delusioni, tante promesse e speranze e qualche podio. Poi la promessa di ritornare competitivi nel 2016 e l’obiettivo di tornare a vincere, almeno un gran premio. Obiettivo raggiunto dopo una partenza di stagione difficile, segnata da tanti errori dei piloti nonostante la moto si fosse dimostrare davvero – e finalmente – affidabile e capace di lottare alla pari con i mostri giapponesi.

L’uomo del ritorno al successo è Andrea Iannone che a 27 anni lascerà alla fine della stagione. Ma poco importa. Perché questa è una domenica di festa. Per la casa costruttrice e per il pilota abruzzese, al suo primo centro in MotoGp. La storia si concretizza a Zeltweg, alla vigilia di Ferragosto. È il giorno in cui la Ducati dice addio all’attesa e alla frustrazione di andarci sempre vicino senza farcela mai. Questa volta i leader Marquez, Rossi e Lorenzo sono alle spalle. Quinto, quarto e terzo in gara. Primo, secondo e terzo nel mondiale. Fa nulla per le occasioni sprecate. È tempo di festa.

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