I cittadini turchi siano esentati dal visto per entrare nell’Unione europea entro il prossimo mese di ottobre, oppure la Turchia non riconoscerà più la convenzione con Bruxelles sui rifugiati, firmata lo scorso 18 marzo. L’avvertimento è arrivato del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu in una intervista al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz). Secondo il capo della diplomazia turca, la convenzione sui rifugiati “funziona perché la Turchia ha intrapreso misure serissime”, compresa la lotta contro i trafficanti di uomini. Ma tutto questo, ha aggiunto Cavasoglu, “dipende dall’esenzione dei visti per i nostri cittadini, prevista anche dall’accordo del 18 marzo”.
Quella del ministro è solo l’ultima provocazione in una contesto di sempre maggiore tensione tra il governo turco e l’Unione europea. In queste ore a Colonia in Germania si sono radunati centinaia di manifestanti in solidarietà al presidente Recep Tayyp Erdogan. Una Corte tedesca ha però vietato di trasmettere il discorso in diretta di Erdogan. “Decisione contraria ai valori Ue democratici e di libertà di espressione”, ha commentato su Twitter il ministro turco per gli Affari europei, Omer Celik.
Per la sicurezza dell’evento, organizzato dall’Unione dei democratici turchi europei (Uetd), che alla vigilia prevedeva la partecipazione di 30mila persone, sono stati dispiegati 2.700 poliziotti. Parallelamente alla manifestazione pro Erdogan nella città tedesca si sono tenute quattro contro manifestazioni, una delle quali organizzata dal partito di estrema destra Pro Nrw sotto il titolo “Nessun omaggio a Erdogan in Germania, fermare gli autocrati islamisti del Bosforo”.
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