Ha annunciato che proseguirà la sua campagna elettorale come se nulla fosse accaduto Donato Ponzetta, il candidato sindaco di San Giorgio Jonico, paesino alle porte di Taranto, arrestato qualche giorno fa per un mandato di cattura europeo firmato dalla magistratura tedesca e scarcerato dopo aver trascorso 24 ore in cella.

Ponzetta è accusato dalle autorità tedesche di fatturazione fittizia per gli anni relativi al 2007, 2008 e 2009. L’accusa della magistratura tedesca è di non aver pagato l’iva per circa 60mila euro. Sono stati i suoi difensori, gli avvocati Gaetano Vitale e Gianfranco Chiarelli, deputato fittiano di Conservatori e riformisti e, ad annunciare la liberazione dell’imprenditore e a confermare che Ponzetta riprenderà la sua campagna elettorale senza alcun timore: in vista del ballottaggio del 19 giugno prossimo, quindi, Ponzetta sarà nelle strade e nelle piazze del comune della provincia tarantina per sfidare Mino Fabbiano, candidato sindaco più suffragato.

Ponzetta aveva ottenuto al primo turno 1763 voti grazie al sostegno di tre liste civiche e del movimento Conservatori e Riformisti che fa capo all’ex ministro Raffaele Fitto: dopo la notizia dell’arresto nel piccolo comune della provincia tarantina si sono diffuse le teorie più disparate su cosa sarebbe accaduto il 19 giugno. La notizia aveva chiaramente interessato il terzo classificato, Pierluigi Morelli, avvocato tarantino sostenuto da liste civiche e dal Partito democratico, staccato di soli tre voti da Ponzetta. “Aspettiamo delle indicazioni – aveva commentato a ilfattoquotidiano.it Morelli poco dopo la notizia dell’arresto – dalla Prefettura di Taranto e dal Ministero: è ovvio che si tratti un caso anomalo. Non sappiamo se il primo candidato ora debba concorrere da solo, ma pare altamente improbabile. Non sappiamo se Ponzetta abbia rinunciato e quindi io come terzo più votato posso accedere al ballottaggio. Qualcuno sostiene che addirittura ci sia il rischio che si debba tornare di nuovo a votare”.

Ipotesi che ora sono però superate dalla volontà chiara di Ponzetta di continuare la sua avventura elettorale. Il carcere e le accuse? Dettagli. Una caparbietà che, infine, distrugge definitivamente l’ultimo barlume di speranza del Pd tarantino di cancellare lo “zero assoluto” che ha totalizzato alle amministrative nella provincia dell’Ilva: su 11 comuni al voto, infatti, nemmeno un candidato ha raggiunto il ballottaggio. Insomma fuori in tutte le competizioni: un risultato talmente deludente che ha spinto il neoeletto segretario regionale pugliaese del Pd, Marco Lacarra, a silurare i vertici del partito tarantino e a commissariare i dem ionici: “In considerazione dei risultati deludenti ottenuti dal Partito democratico nella provincia di Taranto – ha scritto in una nota Lacarra – laddove nessun candidato del partito o comunque supportato dal Pd ha raggiunto quantomeno l’obiettivo minimo del ballottaggio, e alla luce della caduta di due amministrazioni importanti per il territorio ionico, come Martina e Palagiano, non certo dovuta a una cattiva gestione amministrativa, procedo formalmente al commissariamento della federazione provinciale e, nei prossimi due giorni, valuterò assieme agli iscritti e militanti di Taranto, le iniziative da intraprendere per restituire al partito tarantino lo smalto perduto”.

AGGIORNAMENTO

L’Autorità Giudiziaria tedesca ha archiviato il procedimento nei confronti di Donato Ponzetta

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