Stefano Brizzi, 49enne assistente sociale di origine italiane, è stato rinviato a giudizio dalla Old Bailey di Londra per l’omicidio del poliziotto britannico, Gordon Semple. L’accusa è di aver strangolato e fatto a pezzi l’agente 59enne. Non solo. Gli inquirenti sono convinti che il pistoiese ha cercato di sciogliere parte dei resti del poliziotto nella vasca da bagno con l’acido, altri li ha buttati nel Tamigi, altri ancora li avrebbe bolliti. Parti del corpo di Semple sono stati trovati nell’appartamento di Brizzi, nel sud della capitale, il 7 aprile scorso. L’imputato si è presentato in aula indossando gli occhiali da sole. Nella breve udienza sono state fissate le date del processo, che inizierà in autunno. Brizzi aveva conosciuto Semple su un sito per incontri gay. La scomparsa del poliziotto era stata denunciata dal suo partner Gary Meeks dopo che l’agente non era tornato a casa, il primo aprile.
Nei giorni subito dopo l’omicidio, dall’appartamento di Brizzi, il Peabody Estate di Southwark Street, a due passi dalla sede del Financial Times, dal Millenium Bridge e dal Globe, il teatro di Shakespeare affacciato sul Tamigi, proveniva un forte odore di putrefazione. Per questo il fratello di un vicino ha bussato a Brizzi per chiedere spiegazioni prima di avvertire la polizia. Il pistoiese ha aperto la porta in costume da mare e occhiali, dicendo che stava cucinando qualcosa per un amico. Quando gli agenti di Scotland Yard sono entrati hanno trovato i resti di Semple sparsi per casa. L’omicidio del poliziotto ricorda il caso di Dennis Nilsen, il serial killer inglese, classe 1945. Anche lui era omosessuale e faceva a pezzi le vittime prima di bollirle.