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Siria, il ripensamento della foreign fighter padovana: “Mi sono pentita, voglio tornare a casa”

La 19enne scappata da casa lo scorso luglio ha telefonato a un famigliare confidandogli di non volere essere più una militante dell'Isis. La chiamata è stata intercettata dal Ros e subito è scattato il protocollo internazionale per proteggere lei e la sua famiglia
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“Mi sono pentita, voglio tornare a casa”. E’ il grido di aiuto lanciato dalla Siria da Meriem Rehayli la 19enne marocchina scomparsa nel luglio scorso da casa da Arzergrande, in provincia di Padova per unirsi allo Stato islamico e diventare così una foreign fighter.

La ragazza, secondo quanto riporta il Gazzettino, circa una mese fa avrebbe contattato telefonicamente un parente dicendo di essere pentita della sua scelta e non volere più essere una militante dell’Isis. Ma tentare di fuggire può costarle la vita.

La telefonata è stata intercettata dai carabinieri del Ros e, subito, è scattato il protocollo internazionale con l’obiettivo di proteggere Meriem e la sua famiglia. La paura è che gli islamisti possano cercare di vendicarsi per questa “diserzione”. E’ estremamente difficile che i militanti di Daesh lascino rientrare a casa un foreign fighter dopo che quest’ultimo ha abbracciato la loro lotta.

La giovane dopo essere sparita aveva pubblicato su Internet contenuti inneggianti l’Isis con lo pseudonimo di ‘Sorella Rim’. Cosa che aveva fatto peraltro anche prima di scomparire postando sotto il simbolo dei “Lupi solitari” l’elenco di dieci obiettivi da eliminare: uomini delle forze dell’ordine di cui aveva inserito foto e indirizzo di residenza, risultati poi non completamente esatti.

Secondo una ricostruzione, per fuggire dall’Italia Meriem si sarebbe imbarcata da Bologna su un aereo diretto in Turchia e da qui avrebbe raggiunto la Siria.

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