Dopo essere stato travolto dalle polemiche, il preside Marco Parma ha rimesso il mandato di reggente, ma limitatamente alla scuola primaria dell’istituto comprensivo Garofani di Rozzano, nel Milanese, come apprende l’Ansa. Il dirigente della scuola a forte componente straniera aveva deciso di abolire i festeggiamenti per non turbare la sensibilità degli alunni di altre fedi religiose. Al posto di una festa di Natale proposta da alcune mamme, Parma aveva promosso una più “laica” Festa d’Inverno da celebrare il 21 gennaio. “E’ giusto che il preside di Rozzano si sia dimesso. Ma non basta. Serve subito ripristinare il concerto di Natale che è stato cancellato da una decisione sciocca e inconcepibile” commenta Valentina Aprea, assessore regionale all’Istruzione. “Chiedo che al concerto siano presenti sia Matteo Renzi, sia Roberto Maroni per dimostrare che su temi forti non c’è possibilità di negoziazione con chi ci vuole cancellare”.

Lunedì, il dirigente è convocato dall’Ufficio regionale scolastico della Lombardia, dopo l’intervento dell’assessore regionale all’Istruzione, Valentina Aprea, che vuole capire le motivazioni “che stanno alla base del grave gesto da lui compiuto nel cancellare ogni iniziativa scolastica che riguarda il Natale cristiano”. Una festa che, assicurano le associazioni islamiche di Milano, “non è mai stata un problema per i musulmani in questo Paese”.

Con la sua decisione il preside Parma ha attirato su di sé le critiche dei genitori, musulmani e cattolici, quelle della politica, a destra ma anche a sinistra, e addirittura quelle del premier Matteo Renzi che al Corriere della Sera dice: “Il Natale è molto più importante di un preside in cerca di provocazioni. Se pensava di favorire integrazione e convivenza in questo modo, mi pare abbia sbagliato di grosso”.

Matteo Salvini ha proposto di licenziare “quegli insegnanti e quei presidi che cancellano il Natale, chi cancella il presepe e la storia di Natale non è adatto a fare quel lavoro”. Ma le critiche sono bipartisan, visto che anche il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, Pd, ha parlato di “decisione miope, presa da chi ancora confonde l’inclusione con il quieto vivere”. Mentre il sindaco di Rozzano Barbara Agogliati ha invitato il dirigente a “rivedere le sue decisioni”.

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