“Berlusconi? Che me ne fregava? Chi c’era c’era, o lui o un altro era uguale. Era l’arcinemico di Di Pietro? Ma che cazzo me ne frega, mica stavo guardando ‘ste cose. L’importante era andare avanti, non potevo perdere il posto di lavoro“. Sono le parole del senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, che, a La Zanzara (Radio24), racconta finalmente la verità sul suo passaggio dall’Italia dei Valori al centrodestra nel dicembre 2010. “Secondo voi, dovevo votare per andare a casa?” – continua il parlamentare – “E poi chi me lo dava da magna’ fino a 65 anni? Dovevo vivere. Io nella mia vita ho sempre pensato agli altri, perché sono una persona sin troppo buona e me lo dice sempre mia moglie. Aiuto sempre tutti e una volta tanto ho pensato a me. Quello che ho detto a telecamere nascoste (all’ex deputato dell’Idv Francesco Barbato, ndr) è la verità. Tutti pensano ai cazzi loro, una volta tanto ho pensato ai cazzi miei“. E spiega: “All’età di 62 anni in Svizzera ti devi licenziare e quindi non avrei avuto più nessun lavoro. Io devo votare per non lavorare più? Oh, e mica sono scemo! Io non volevo andare a casa, perché c’avevo da pagare il famoso mutuo che ora, grazie al Signore, ho finito. E meno male! Altrimenti che me magnavo, i ‘matuni’ della casa (i mattoni della casa, ndr)? Ma chi non l’avrebbe fatto?”. Razzi, che è stato prosciolto da ogni accusa assieme all’altro transfuga dell’Idv, Domenico Scilipoti, precisa: “Il magistrato mi ha detto che non ho commesso nessun reato. E io gli ho risposto: ‘A me mi puoi anche arrestare, così almeno in carcere magno gratis’. Qualsiasi cittadino, in tutto il mondo, avrebbe fatto lo stesso. Chi vota per non lavorare più? Io dovevo votare per andare a casa e per non lavorare più?”
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