“Al flusso dei migranti l’Europa non sempre riesce a dare una risposta all’altezza della sua storia e democrazia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo l’XI conferenza degli ambasciatori alla Farnesina. La due giorni vedrà impegnati 134 capi missione sul tema “Diplomazia per l’Italia”.

In Europa affievolimento dei legami di solidarietà

Il presidente della Repubblica ha poi approfondito il punto, spiegando che “negli ultimi mesi, in Europa, abbiamo assistito a un affievolimento dei legami di solidarietà che sono indispensabili per sostenere il telaio politico e giuridico dell’Unione. Il progetto è in affanno perché ha bisogno di rilancio, per affrontare la sfida globale serve coraggio, occorre un visione più grande dei presunti interessi contingenti. La democrazia non è separabile dalla sua dimensione sociale”. E, ha continuato Mattarella: “La disperazione dei migranti interroga la nostra coscienza e quella dell’intera Europa. L’Ue fa meno di quanto sarebbe suo dovere fare. Sono alla prova i valori su cui si fonda, ma a volte paura ed egoismo prevalgono. La decisione di distribuire i migranti è un passo positivo – ha aggiunto il capo dello Stato – ma sarà importante se seguito da altri passi. Stiamo parlando di richiedenti asilo, non di semplici migranti”. Mattarella si è poi detto convinto della necessità di “Costruire un nuovo ordine mondiale“, fondato sul “rispetto dei diritti umani”, per cui “ci vogliono politiche lungimiranti”.

Secondo il presidente della Repubblica, poi “la democrazia non si esporta con le armi, deve usare la forza della persuasione, con il proprio esempio. Accogliere, per quanto possibile, è moralmente giusto e nell’interesse immediato e futuro dell’Europa. In un’ottica di lungo periodo va cambiato l’approccio nei confronti dell’Africa“.  Sulla stabilizzazione della Libia il capo dello Stato, ha poi aggiunto che “è un tassello fondamentale per l’Italia”.

L’Italia è un paese pronto a proteggere i propri cittadini

Non è mancato un passaggio sul caso dei marò, su cui oltre al presidente Mattarella si è soffermato anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: “L’Italia – ha detto il capo dello Stato – è un paese pronto a proteggere i propri cittadini e che intende continuare a battersi con determinazione per la liberazione dei due marò“. Il titolare della Farnesina gli ha poi fatto eco: “Confermo l’impegno del governo per difendere le ragioni dei Marò Massimiliano Latore e Salvatore Girone nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare”. Il presidente della Repubblica ha poi toccato anche i casi dei cittadini italiani rapiti nelle zone di conflitto: “C’è il massimo impegno di tutti per restituire alla libertà e all’affetto dei loro cari i quattro tecnici rapiti in Libia. Impegno massimo anche per padre Dall’Oglio, sequestrato due anni fa in Siria“.

Dobbiamo respingere le pulsioni islamofobiche

Tra gli aspetti della politica internazionale toccati nel discorso agli ambasciatori, anche la “storica intesa” con l’Iran sul nucleare: “chiederemo che sia ulteriormente implementata”. Potrà avere “effetti positivi nell’intero Medio Oriente“, partendo dal “riconoscimento pieno e non reversibile del diritto alla sicurezza di Israele e dell’esistenza di uno Stato palestinese”. “Dobbiamo respingere le pulsioni islamofobiche e la tentazione dello scontro di civiltà. Si tratta di una battaglia politica contro l’estremismo e il fanatismo, contro chi predica odio, soprattutto negli ambienti più emarginati. Serve un patto di civiltà per un’interazione positiva tra Islam e Occidente”. 

“Dobbiamo liberare l’Europa dalla tenaglia che la stringe tra egoismi nazionali e sentimenti populisti” e l’Unione deve uscire da “una proiezione esclusivamente interna” che trascura “il proprio ruolo globale e le minacce esterne”. “Il compromesso raggiunto sulla Grecia sarà virtuoso se diventerà la leva per far uscire l’Europa da questa emergenza, con un governo europeo adeguato e democratico, nella moneta unica. A regole comuni servono altre istituzioni comuni, più Europa è un obiettivo che appartiene alla categoria delle grandi scelte strategiche”. 

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