Demonstrators march during an anti-austerity protest in London, Britain June 20, 2015. REUTERS/Suzanne Plunkett
- 10:40 - Fumo, esperti: "Sfida globale ma nuove prospettive con e-cig e riduzione del danno"
Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - Il fumo di sigaretta continua a rappresentare una delle principali minacce per la salute pubblica, con un bilancio di vittime che supera quello combinato di alcol, Aids, droghe e incidenti stradali. Negli ultimi decenni, la ricerca e lo sviluppo nel settore del tabacco hanno dato vita ad una serie di innovazioni rivoluzionarie che potrebbero cambiare il modo in cui concepiamo il consumo di sigarette e il tabagismo. Le nuove prospettive sono state affrontate nel corso del Brunel Annual Health Economics and Policy Forum, che si è tenuto a Londra presso la Brunel University.
Durante l'evento, organizzato sotto la guida di Francesco Moscone, professore di Economia aziendale presso l'università di Brunel, in collaborazione con l'università di Oxford, è emersa l'idea di immaginare un futuro della sanità incentrato su abitudini più salutari e, di conseguenza, l'importanza di discutere delle strategie per ottimizzare l'allocazione delle risorse e affrontare le esigenze sanitarie critiche, soprattutto considerando il passaggio a prodotti a potenziale rischio ridotto.
L'introduzione di prodotti innovativi senza combustione, come le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato apre una nuova era nel campo della riduzione del danno, offrendo un'alternativa per i fumatori adulti che lottano per smettere o che preferiscono non farlo e porta con sé anche un cambiamento di prospettiva nel modo in cui viene affrontata la dipendenza dal tabacco. La discussione si concentra sempre più su un approccio meno coercitivo e più incentrato sul mitigare gli effetti negativi sulla salute delle persone anziché sulla cessazione completa della dipendenza. Mentre alcuni esperti sottolineano la necessità di precauzione, evidenziando la mancanza di prove scientifiche esaustive sui nuovi prodotti, altri vedono nell'innovazione un'opportunità per integrare le politiche di prevenzione e controllo. Il concetto di riduzione del danno si basa sull'idea che è la combustione (e non la nicotina) la principale causa delle malattie legate al fumo.
Paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Svezia hanno abbracciato queste nuove strategie con successo con politiche più flessibili che hanno consentito di incoraggiare il passaggio ai prodotti a potenziale rischio ridotto, dimostrando impatti significativi sulla salute pubblica e sul numero di fumatori. L'Italia, in linea con le raccomandazioni dell'OMS, ha finora basato la propria strategia principalmente sulla cessazione del fumo.
Lo stesso Francesco Moscone, ha affrontato il tema della spesa sanitaria sostenibile, approfondendo i potenziali risparmi sia dal punto di vista della domanda che dell'offerta all'interno dei sistemi sanitari. Da un lato, i potenziali benefici economici del passaggio delle popolazioni fumatori a prodotti a minor rischio come il vaping, l'incoraggiamento al consumo moderato di alcol e la promozione dell'attività fisica per migliorare gli esiti di salute pubblica. Dall'altro lato, quello dell'offerta, la sua ricerca esplora questioni legate ai guadagni di produttività negli ospedali, esaminando in particolare come l'adozione di tecnologie mediche economicamente vantaggiose da parte dei medici possa migliorare l'efficienza operativa e l'allocazione delle risorse all'interno delle strutture sanitarie.
Moscone ha comparato la transizione da prodotti ad alto rischio a prodotti a rischio ridotto del Regno Unito e dell'Italia, due paesi che condividono diverse similitudini, come la presenza di un Servizio Sanitario Nazionale, nonostante alcune differenze nei sistemi sanitari, con l'Italia che ha sistemi sanitari regionali: “La ricerca si è concentrata sullo studio dei dati ufficiali dell'Ufficio Nazionale di Statistica in Inghilterra per capire quanto della popolazione fumatrice fosse passata a prodotti a rischio ridotto come il vaping o il riscaldamento del tabacco. Le simulazioni hanno dimostrato che se il 50% dei fumatori in Inghilterra passasse al vaping, si potrebbero risparmiare circa mezzo miliardo di sterline all'anno nel Ssn solo in termini di costi diretti. Tuttavia, la ricerca ha anche esaminato i costi indiretti, che includono la perdita di produttività dovuta a malattie correlate al fumo e alla necessità di cure mediche. Riducendo il numero di persone che sviluppano queste malattie, si potrebbero risparmiare notevoli risorse. Anche in Italia, i dati hanno mostrato risultati simili, con un potenziale risparmio di oltre 1 miliardo di sterline all'anno se il 50% dei fumatori passasse a prodotti a rischio ridotto” ha detto Moscone.
La ricerca evidenzia che la transizione verso prodotti a rischio ridotto può portare a notevoli risparmi economici e migliorare la sostenibilità dei sistemi sanitari. Ciò suggerisce che i governi dovrebbero considerare politiche volte a incoraggiare tale transizione, invece di concentrarsi sull'aumento dell'offerta di cure mediche.
Il grave impatto dei comportamenti a rischio sulla salute è un problema che coinvolge tutti, ha poi spiegato Catia Nicodemo, professore di Economia della Salute presso l'università di Oxford, intervenuta al Forum. Ad esempio i giovani identificano il sesso come uno dei comportamenti a rischio più significativi, tuttavia ci sono anche altri comportamenti dannosi per la salute, come il tabacco, l'alimentazione sbagliata, l'eccessiva velocità alla guida. Questi comportamenti oltre a portare lesioni personali, hanno anche un enorme costo economico per la società. Nel Regno Unito, ad esempio, il costo del fumo da solo rappresenta circa il 3,6% del PIL, pari a circa 90 miliardi di sterline.
Il governo, consapevole di questa sfida, cerca di intervenire per ridurre i comportamenti a rischio e i relativi costi sanitari. Tuttavia, alcuni sostengono che le scelte individuali dovrebbero essere rispettate senza interferenze, mentre altri credono che il governo debba intervenire per proteggere la salute pubblica. I costi imposti alla società da comportamenti individuali dannosi spingono il governo a cercare soluzioni come tasse e regolamentazioni per ridurre i comportamenti a rischio. “Le tasse sui prodotti dannosi, come il tabacco e le bevande zuccherate, sono un esempio di intervento governativo” ha spiegato Nicodemo “Tuttavia, esistono preoccupazioni sull'efficacia di queste politiche, poiché potrebbero colpire in modo sproporzionato le persone meno abbienti". Altre soluzioni alternative, come la promozione di prodotti meno dannosi come le sigarette elettroniche, stanno guadagnando popolarità, ma è importante valutare attentamente gli effetti di queste politiche e adattarle in base alla situazione specifica di ciascun paese.
Altro punto di vista interessante è stato quello di Ae Sun Shin, esperto di Medicina Preventiva presso l'università Nazionale di Seoul, che ha fornito un'analisi approfondita delle sfide e delle opportunità legate alla salute pubblica in Corea, sottolineando l'importanza di strategie preventive e interventi mirati per affrontare le crescenti sfide legate all'invecchiamento della popolazione e alle malattie croniche.
“Ci sono quattro principali malattie croniche: malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, cancro e diabete. Alcune condividono fattori di rischio comuni come l'uso di alcol e dieta non salutare. I fattori di rischio si sovrappongono con diverse malattie croniche. Quindi intervenire su uno dei fattori di rischio non influisce solo su una sola malattia, ma può influenzare diverse altre malattie croniche” ha detto Shin che ha poi evidenziato il successo delle campagne anti-fumo nella riduzione dell'uso di sigarette in Corea, sottolineando il legame tra comportamenti individuali e risultati sanitari su larga scala.
Insomma, mentre la ricerca continua a evolversi, il dibattito sul futuro delle politiche antifumo rimane acceso. La transizione verso prodotti a rischio ridotto può portare a significativi benefici economici e per la salute pubblica ed è essenziale che i governi adottino politiche appropriate per sostenere questa transizione, in un contesto in cui il fumo continua a rappresentare una sfida globale.
- 10:22 - Webuild avvia a Terni fabbrica di rigenerazione per le talpe meccaniche Tbm
Roma, 14 mag. (Adnkronos) - Webuild, leader mondiale nello scavo in sotterraneo, si dota di uno stabilimento a Terni per il montaggio e la rigenerazione delle macchine, che consente al Gruppo di ridurre Capex e costi operativi. La nuova fabbrica, si legge in una nota, rappresenta l’ultimo tassello del piano di investimenti del Gruppo in innovazione e formazione, per la creazione di lavoro di qualità nel Paese. La Tbm è una talpa meccanica gigante estremamente innovativa che scava nel terreno grazie ad una testa fresante, ma è anche una fabbrica mobile: durante lo scavo, in parallelo monta anche i rivestimenti, per cui dopo il passaggio della Tbm la galleria è di fatto già completata. (FOTOGALLERY)
Webuild si avvia ad avere un parco complessivo di 58 Tbm tra quelle già in operazione, in montaggio, ordinate e da ordinare per i progetti pianificati. Al termine del loro primo utilizzo queste macchine, per essere impiegate in un altro cantiere, hanno bisogno di essere revisionate ed eventualmente modificate e aggiornate tecnicamente per soddisfare le esigenze della nuova commessa, anche in un’ottica di economia circolare.
Da questa esigenza nasce l’idea della fabbrica di rigenerazione delle Tbm che ha avviato le attività a Terni, che si occupa di revisionare, modificare ed aggiornare le Tvm del Gruppo Webuild per consentirne il reimpiego in nuovi progetti. L’obiettivo di questa iniziativa, oltre a quello di allungare la vita utile delle Tbm e, quindi, ridurre i costi legati alle Tbm, è anche quello di acquisire un know-how utile, in una fase immediatamente successiva, a sviluppare nuove tecnologie che consentano di aumentare il livello di automazione delle Tbm, a vantaggio della sicurezza, della qualità del lavoro e dell’efficienza operativa. L’intervento sulla Tbm varia in funzione delle necessità e può spaziare da una semplice revisione ad una modifica sostanziale con aggiornamenti importanti. In funzione di questo, variano anche il costo dell’intervento così come il tempo necessario per eseguirlo, che può richiedere da 5 a 9 mesi.
L’impegno nella manutenzione delle Tbm, con la nascita della società Wem (Webuild Equipment & Machinery), riflette la vasta attività di scavo e realizzazione di tunnel da parte del Gruppo Webuild nel mondo ma soprattutto in Italia. Solo in Sicilia, il Gruppo è oggi impegnato nella realizzazione di 7 progetti ferroviari per 200 chilometri di rete, con 175 km di gallerie, e 19 Tbm programmate per operare nei cantieri della Regione per un investimento di oltre 400 milioni di euro. Ultima Tbm recentemente partita, quella nel cantiere Sciglio sulla tratta Taormina-Giampilieri.
Queste attività hanno quindi spinto il Gruppo a decidere un ingente piano di investimenti e ricerca nel settore, anche dal punto della formazione specializzata, anche attraverso l’utilizzo di simulatori che permettono di formare nuovo personale come se fossero direttamente sul campo. Webuild ha costruito a Belpasso, Catania, una fabbrica totalmente automatizzata e robotizzata per la produzione dei conci che rivestiranno i tunnel dei due lotti sulla direttrice Catania-Messina, con un secondo stabilimento vicino Enna di prossima apertura. Prima nel suo genere in Italia, la fabbrica è in grado di produrre un concio ogni 7 minuti (contro i 10 minuti in assenza di totale automazione).
Nell’ambito del piano di formazione e impiego ’Cantiere Lavoro Italia‘, in parallelo il Gruppo si è attivato con programmi di formazione per assumere i tecnici necessari, come quelli che saranno in grado di guidare le grandi Tbm che scavano le gallerie, grazie a simulatori appositamente costruiti per il centro di addestramento di Belpasso, nei pressi di Catania. Quello siciliano si aggiunge alle altre sedi di addestramento Webuild nel Paese, come il centro presso il cantiere Novi Ligure, in Piemonte, per il progetto Terzo Valico dei Giovi, dedicato allo scavo tradizionale e alle lavorazioni all’aperto, e quello in Campania per lo scavo meccanizzato di prossima apertura.
- 10:18 - Rafah, Israele schiera altre truppe. Hamas: "Negoziati in un vicolo cieco"
Tel Aviv, 16 mag. (Adnkronos) - Mentre Hamas incolpa Israele per l'attuale stallo nei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, il Comando dell'esercito israeliano ha inviato un'altra brigata a Rafah in attesa dell'approvazione del governo all'ampliamento dell'offensiva. Il nuovo contingente - riferisce il Times of Israel - è stato schierato nella notte nella città meridionale della Striscia, unendosi alla 162esima Divisione, che opera nella parte orientale della città dall'inizio di questo mese.
L'Idf ha inoltre reso noto che 5 soldati israeliani sono stati uccisi e altri sette sono rimasti feriti, di cui tre gravemente, in un incidente di 'fuoco amico' avvenuto ieri sera a Jabaliya. E ha spiegato che un carro armato dell'esercito israeliano, che operava a fianco dei paracadutisti nel campo della città nel nord di Gaza, attorno alle 19 ha sparato due proiettili contro un edificio dove i militari erano radunati.
Cinque soldati dell'Idf sono invece rimasti feriti dopo essere stati investiti da un'auto ad Haifa, in quello che secondo la polizia è probabilmente un incidente stradale e non un attacco intenzionale. La polizia afferma di aver localizzato l'investore, che dopo aver travolto i militari si era dato alla fuga, e di aver avviato un'indagine, anche se probabilmente si è trattato di un incidente.
Il servizio di ambulanze israeliano Magen David Adom riferisce che i cinque giovani sono stati portati al Rambam Medical Center della città. Uno di loro è moderatamente ferito con ferite alla testa e agli arti, mentre gli altri quattro sono leggermente feriti.
Ismail Haniyeh, capo dell'ufficio politico di Hamas, ha incolpato Israele per l'attuale stallo nei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, affermando che i loro emendamenti alla proposta introdotta dai mediatori Qatar ed Egitto hanno “messo i negoziati in un vicolo cieco”. Lo riporta al Jazeera. “Abbiamo recentemente annunciato il nostro accordo sulla proposta presentataci dai nostri fratelli in Egitto e Qatar, che era nota all’amministrazione americana. Ma l’occupazione israeliana ha risposto a questa proposta occupando e controllando il valico di Rafah e iniziando l’aggressione nell’area di Rafah”, ha detto, rifiutando qualsiasi soluzione postbellica a Gaza che escluda il gruppo.
Nelle ultime 24 ore, inoltre, Hezbollah ha effettuato il suo attacco più profondo in territorio israeliano, utilizzando due droni armati. Uno è stato abbattuto dalle difese aeree israeliane e l'altro ha colpito una “struttura militare sensibile vicino allo svincolo di Golani, a ovest di Tiberiade” a circa 35 km, dal confine con il Libano, rende noto sempre l'Idf.
Hezbollah afferma che l'attacco è stato una risposta ai recenti attacchi israeliani nel sud del Libano che hanno ucciso i suoi membri. Israele ha risposto all'attacco al Golani Junction effettuando almeno 15 attacchi durante la notte nella regione di Baalbeck, nel Libano orientale. Secondo l'esercito, tra gli obiettivi c'erano un impianto di produzione di armi utilizzato per costruire armi guidate e un drone.
La polizia di frontiera israeliana ha invece sventato un tentativo di accoltellamento a Gerusalemme, uccidendo l'assalitore. L'uomo si era precipitato verso i soldati con un coltello, dopo essere stato fermato per un'ispezione, ma è stato colpito prima che potesse ferire qualcuno di loro.
Il Comando Centrale delle forze armate statunitensi (Centcom) ha annunciato dal canto suo che questa mattina un nuovo molo temporaneo per aiuti umanitari, costruito dagli Stati Uniti, è stato ancorato alla spiaggia di Gaza. Si prevede che i camion che trasportano assistenza umanitaria “inizieranno a sbarcare nei prossimi giorni”, con gli aiuti che verranno ricevuti e distribuiti dalle Nazioni Unite, ha scritto su X Centcom.
- 10:17 - Fiere, sostenibilità grande protagonista alla terza edizione del Pipeline&Gas Expo
Roma, 15 mag. (Labitalia) - La sostenibilità ambientale e le innovazioni che renderanno possibile la transizione ecologica verso un sistema 'net-zero' nella creazione e sostituzione delle reti esistenti saranno grandi protagoniste della terza edizione del Pipeline&Gas Expo (Pge), la mostra-convegno interamente dedicata ai settori del 'Mid-Stream' e delle reti distributive di Oil&Gas, del Power Generation ma anche di quelle idriche, in programma dal 29 al 31 maggio 2024 negli spazi del Piacenza Expo. La tre giorni piacentina, organizzata da Mediapoint&Exhibitions, è il principale evento a livello nazionale ed europeo espressamente dedicato al settore. E infatti raccoglie i maggiori player attivi nella progettazione, costruzione e manutenzione di gasdotti, oleodotti, metanodotti e acquedotti, reti distributive del gas (sia primarie che secondarie) e idriche, con i relativi fornitori di impianti, macchine, attrezzature, materiali e software a loro necessari.
Alla kermesse sarà dedicato ampio spazio alle tecnologie no-dig o trenchless technology, che permettono di effettuare la posa, l’esercizio e la manutenzione delle reti dei sottoservizi riducendo al minimo, o eliminando del tutto, lo scavo a cielo aperto. Da qui la stretta collaborazione con l’Italian Association for Trenchless Technology (Iatt), l’associazione senza fini di lucro, che promuove l’avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecniche nel campo delle tecnologie trenchless, per favorirne la diffusione presso enti ed amministrazioni pubbliche, aziende di gestione delle reti di servizi, imprese, tecnici, ricercatori e studenti.
“Diversi processi in atto a livello nazionale ed europeo spingono oramai sull’adozione di strategie, progetti e soluzioni in favore della sostenibilità. Quella sostenibilità ambientale che la nostra Associazione promuove da trent’anni, attraverso lo sviluppo e l’applicazione di soluzioni tecnologicamente avanzate per la posa, riparazione e sostituzione delle reti del sottosuolo: le tecnologie trenchless (no dig)”, spiega il presidente di Iatt, Paolo Trombetti.
“Il processo di Transizione ecologica verso il sistema ‘net-zero’ immaginato a livello nazionale ed europeo per il 2050, avrà bisogno di ingenti investimenti per lo sviluppo e lo ammodernamento delle reti esistenti”, continua Trombetti, “Non solo quelle del gas, considerato il vettore principale, ma anche dei nuovi gas quali biometano ed idrogeno, che si stima potranno coprire gran parte del fabbisogno energetico entro il 2050 con una riduzione notevole delle emissioni di CO2. Investimenti che, inevitabilmente, dovranno essere guidati dal faro della sostenibilità ambientale, sociale ed economica; un’equazione che può essere facilmente risolta attraverso l’applicazione delle trenchless technology. La nostra partecipazione al Pge promuove da un lato un momento di accurato approfondimento su tali tematiche con primari operatori del settore, con lo scopo di mettere in luce tutti i vantaggi e le potenzialità del no dig nel sistema multigas, in un convegno organizzato per il giorno 30 maggio. Dall’altro la possibilità di venire in contatto con una rappresentanza di imprese specialistiche del settore”.
Il riferimento è all’incontro 'Soluzioni no dig per le reti multigas posa e risanamento trenchless delle condotte di metano, biometano e idrogeno', organizzato da Iatt per giovedì 30 maggio (9.30, Sala B). Tra i relatori, Paola Finocchi, segretario generale Iatt, Andrea Castellaneta, Head Construction di Snam Rete Gas, Pierpaolo Torelli, direttore operativo di 2I Rete Gas, Francesco Vitolo, settore Energia Utilitalia, e Stefano Cogoli Energy&Carbon Manager di Atlante Group. Non solo, la III edizione del Pge dedicherà un’apposita area al no-dig, nella quale saranno presenti gli ultimi sviluppi della tecnologia senza scavo, organizzata in collaborazione con (Iatt).
In contemporanea alla III edizione del Pipeline&Gas Expo si terrà anche la I edizione della Cybsec Expo, la mostra-mercato, sempre organizzata da Mediapoint&Exhibitions, dedicata alla sicurezza informatica, alla protezione dei dati e delle infrastrutture critiche. Come tradizione per tutti gli eventi organizzati da Mediapoint&Exhibitions, si terrà nella serata di mercoledì 29 maggio (giornata inaugurale delle manifestazioni) presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni di Piacenza, la cena di gala riservata ai partecipanti dei due eventi.
- 09:39 - Mo: Mezzaluna palestinese, 'oltre 15mila bambini uccisi a Gaza'
Gaza, 16 mag. (Adnkronos) - La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che più di 15mila bambini sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre e più di 35mila persone sono state uccise dagli attacchi israeliani contro l'enclave assediata. Circa 500 palestinesi - scrive su X l'organizzazione sanitaria - sono stati uccisi anche negli attacchi delle forze israeliane e dei coloni in tutta la Cisgiordania occupata.
- 09:02 - Ucraina: Fsb, 'sventato attacco terroristico a ferrovia in Crimea'
Mosca, 16 mag. (Adnkronos) - E' stato sventato un attacco terroristico alla ferrovia della Crimea, preparato da due cittadini russi reclutati dall'intelligence militare ucraina. Lo riferisce il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (Fsb), aggiungendo che i due, "su istruzioni dei servizi speciali ucraini, stavano progettando di far saltare in aria la linea ferroviaria nel distretto Leninsky della Repubblica di Crimea".
Secondo l'Fsb, l'uomo è stato reclutato nell'ottobre 2023 tramite un servizio di messaggistica Internet da un dipendente della direzione principale dell'intelligence del Ministero della difesa dell'Ucraina, che in seguito ha reclutato il suo partner per svolgere compiti per i servizi speciali ucraini.
- 08:55 - Ucraina: Kiev, '1520 soldati russi uccisi nell'ultimo giorno'
Kiev, 16 mag. (Adnkronos) - La Russia ha perso 488.460 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022, ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Questo numero comprende 1.520 vittime delle forze russe subite nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto , la Russia ha perso anche 7.529 carri armati, 14.538 veicoli corazzati da combattimento, 17.048 veicoli e serbatoi di carburante, 12.565 sistemi di artiglieria, 1.070 sistemi di razzi a lancio multiplo, 798 sistemi di difesa aerea, 351 aerei, 325 elicotteri, 10.028 droni, 26 imbarcazioni e un sottomarino.