“L’approccio degli italiani ai temi della sostenibilità è positivo”. È quanto emerge dal primo osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile presentato da LifeGate, punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, in collaborazione con Eumetra, istituto di ricerca sociale, economica e di opinione con sede a Milano. Dallo studio emergono atteggiamenti concreti ed effettivi di consumo e acquisto consapevoli – come la scelta di prodotti che racchiudono elementi di consapevolezza -, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale, che coinvolgono circa 20 milioni di italiani. Nella sostanza circa 9 milioni di loro sanno cosa sia realmente la sostenibilità e vi sono implicati direttamente. Le aree d’indagine riguardano il livello di conoscenza, atteggiamento, comportamento di consumo e d’acquisto. Dal campione – 1.000 individui rappresentativi della popolazione italiana – risulta una maggiore attenzione alla tematica da parte delle persone nella fascia d’età 18-34 anni (37%).

La maggioranza del campione intervistato lega la sostenibilità alla sfera ambientale ed ecologica, mentre solo il 10% ha una conoscenza più approfondita. Il 48% pensa inoltre che si tratti di un tema di grande interesse e che ormai rappresenti uno stile di vita sempre più diffuso. E la crisi non sembra un freno o un ostacolo: il 47% è interessato alla sostenibilità pur consapevole delle difficoltà economiche che riguardano l’Italia. Nel dettaglio: l’85% sostiene e vede positivamente gli investimenti nelle forme di energia alternative e rinnovabili, l’80% vorrebbe un potenziamento del trasporto pubblico per avere una valida alternativa all’uso dell’auto privata, il 75% è interessato all’agricoltura e ai prodotti biologici. Per tre italiani su quattro la raccolta differenziata dei rifiuti è fondamentale e il 41% sostiene la creazione di aree a traffico limitato e a pagamento. Lo stile di vita sostenibile passa per la maggior parte degli italiani da acquisti che rispettano l’ambiente, Led e illuminazione a basso consumo, ma una maggiore consapevolezza potrebbe cambiare l’approccio e il coinvolgimento della popolazione media.

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