Come ogni 29 aprile la Milano nera si è data appuntamento in viale Argonne per commemorare Sergio Ramelli, militante neofascista ucciso 40 anni fa da esponenti della sinistra extraparlamentare. Forza Nuova, Lealtà e Azione, Casa Pound e Fratelli d’Italia: le principali sigle dell’estrema destra che di solito si guardano bene dall’organizzare eventi insieme. “E’ perché abbiamo il culto dei morti”, dice un militante. “Siamo divisi perché manca un leader come Giorgio Almirante”, ammette un altro. Davanti al palco, sul quale troneggia uno striscione con scritto: “Onore ai camerati caduti” circa un migliaio di persone divisi equamente fra giovani teste rasate e i più anziani, ex militanti del Fronte della Gioventù e del Movimento sociale italiano. A poche centinaia di metri, in piazza Dateo, il corteo antifascista con il quale il presidio non è mai entrato in contatto. “Non sporchiamo, non scriviamo sui muri a differenza della canea rossa che spacca e rovina”, dicono i partecipanti. La serata si conclude con il grido: “Presente”, accompagnato da centinaia di saluti romani di Cosimo Caridi e Lorenzo Galeazzi
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