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Nella foto: Giovanni Agnelli con Giampiero Boniperti e Giovanni Trapattoni
22 Aprile 2015
Giovanni Agnelli con Giampiero Boniperti e Giovanni Trapattoni
- 17:18 - Fiammetta Borsellino: "I Graviano piccoli uomini"
Palermo, 17 mag. (Adnkronos) - Definisce i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss sanguinari di Brancaccio condannati all'ergastolo per le stragi mafiose e altri delitti, "uomini di una pochezza e una piccolezza unica", persone "non vive nonostante la loro presenza fisica". Ma anche persone che non devono "restare dei fantasmi" perché "non sono mostri" ma uomini "che negano principalmente a loro stessi la possibilità di vivere e morire con dignità". Scandisce lentamente ma con fermezza queste parole Fiammetta Borsellino, figlia minore del giudice Paolo Borsellino, a margine del convegno 'Mafie e antimafie oggi' a Palazzo Steri di Palermo. Fiammetta Borsellino incontrò, a sorpresa, nel dicembre del 2017, i boss Giuseppe e Filippo Graviano in carcere. In quella occasione lanciò un appello ai killer che uccisero suo padre invitandoli "a chiedere perdono" e a raccontare tutta la "verità". Filippo e Giuseppe Graviano, condannati a diversi ergastoli per le stragi e altri fatti di sangue, sono detenuti al 41 bis. L'incontro avvenne dopo che Borsellino ottenne il permesso dall'allora ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Oggi, nel suo intervento, alla presenza dell'ex Procuratore capo di Trapani Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo, la donna ha dato alcuni elementi su quell'incontro con i boss di sette anni fa. "L'incontro con i fratelli Graviano in carcere mi ha aiutato a verificarne la pochezza e la piccolezza, il loro essere persone 'non vive' nonostante la loro presenza fisica. Non posso entrare nei particolari, perché diverse sono le persone e diversi sono i fratelli con i loro percorsi interiori fatti. Non bisogna farli restare dei fantasmi. Non sono più 'mostri del male' - ha spiegato - Io mi sono sentita molto più viva e ho sentito più vivo mio padre rispetto queste persone che continuano a recitare una parte".
"Per me è stata una cosa naturale incontrare in carcere i Graviano, fa parte di un mio percorso di elaborazione del lutto. Mio padre mi ha educata non a stare lontana dalle persone, che siano mafiose o no - ha poi aggiunto Fiammetta Borsellino - Ma mi ha insegnato di andare sempre oltre e cercare di vedere l'uomo che c'è dietro le persone. Questo, da un lato, vuol dire crescere e dall'altro vuol dire evitare che questi soggetti rimangano solo dei fantasmi, soprattutto se sono persone che hanno inciso così profondamente sulla tua vita, seppur in maniera negativa". "Ma io per come sono stata educata non poteva restare nella inconsapevolezza di chi fossero queste persone".
Fiammetta Borsellini ha poi sottolineato di avere "sentito urgenza emotiva di incontrare i fratelli Graviano". "Fa parte di un percorso personale per me molto importante. Non voglio addentrarmi nei contenuti. Dico solo che l'incontro, al di là degli effetti e dei risultati, ha una valenza in se. Sicuramente ha prodotto in me un cambiamento, anche una illuminazione rispetto al fatto che queste persone non sono dei mostri del male, non devono restare nel rango di fantasmi". "Sono convinta della validità dell'incontro in se con i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano in carcere. Produce degli effetti in chi lo promuove e in chi li chi accetta. Non sono mai stata animata da sentimento di vendetta o di rabbia certa del fatto che questi sentimenti poi inducono i mafiosi a uccidere e generano solo distruzione e morte", ha poi detto la figlia minore del giudice Paolo Borsellino.
"Dal giorno in cui incontrai i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano in carcere, seppure non ci sia stata una continuità del percorso che è stato completamente ignorato dalle istituzioni e per il quale non sono stata completamente sostenuta, tuttavia da questa esperienza, che per me è stata molto importante, è scaturito l'impegno nelle carceri, soprattutto carceri di massima sicurezza in tutta Italia".
Poi ha spiegato di avere iniziato a incontrare studenti, società civile e detenuti, al termine del quarto processo per la strage di via D'Amelio. Il giudice Antoni Balsamo definì la strage Borsellino "Il più grave depistaggio della storia giudiziaria italiana".
"Ho cominciato questo impegno più pubblico solo a conclusione del processo Borsellino quater, anno in cui si è sancita l'esistenza, di cui oggi non si vuole completamente parlare della parola depistaggio. A conclusione del processo siamo stati messi di fronte a questa amarissima verità, che ha ucciso mio padre per la seconda volta, questo percorso deviato di allontanamento della verità caratterizzato da gravissime anomalie, sia dal punto di vista investigativo che processuale", ha spiegato Fiammetta Borsellino. "Siccome nessuno ne ha voluto parlare, non si è mai data la giusta rilevanza anche sulla stampa, ho sentito questa urgenza, questa esigenza di denunciare la mancata verità - ha detto ancora - che ho sempre definito una offesa alla intelligenza del popolo italiano, soprattutto perché oggi la mancata verità sulla strage è connessa alle ragioni della disonestà di chi questa verità la doveva cercare".
Al convegno è intervenuto anche il fratello di Francesca Morvillo, moglie di Falcone, l'ex Procuratore Alfredo Morvillo, oggi in pensione. Che ha attaccato quella parte di società civile che ancora va a braccetto con la 'zona grigia'. Ma anche "chi governa la città". Perché "fino a quando non ci saranno uomini in grado di essere credibili agli occhi della gente, di guidare questa gente verso la meta di essere liberi e di esprimere le proprie idee, non cambierà nulla". "Io ho ricevuto solidarietà di nascosto da gente che paura di dire come la pensa. Mi auguro, da cittadino comune, che un giorno ci guidino persone di alto spessore morale, che credono veramente nella lotta alla mafia, non a parole, andandosi a sedere in prima fila il 23 maggio, ma che facciano ciò che faceva ad esempio Padre Puglisi, che era un modello per i cittadini", ha denunciato Morvillo.
"Spero per Palermo che nascano prima o poi uomini forti che credano in qualcosa e non soltanto nella bella poltrona", ha detto. "Dobbiamo chiederci se la massa della gente, degli indifferenti, che difficilmente potrà rinunciare al tipo di vita condotta fino ad ora, alle raccomandazioni e ai favori, che certi ambienti politico mafiosi sono in grado di fare, dalle piccole cose- ha aggiunto Morvillo -La gente da sola è difficile che possa trovare la forza di rinunciare a questo sistema nel quale vive da tempo. Avrebbe bisogno di modelli, di essere guidata, di una guida credibile. Di forti personalità che guidino le persone".
"E' inevitabile che in una città questo ruolo non possiamo che riconoscerlo ai nostri governanti. La gente guarda a loro, non ai magistrati, ai professori o alla Polizia. Sono loro che hanno un grande ascendente - aggiunge- Quindi, il governante che fa questo mestiere in una città come Palermo, deve sapere che fare il governante a Palermo, non basta occuparsi della raccolta della spazzatura, del traffico, ma serve una guida per i cittadini che avvii i cittadini che li allontani dalle logiche mafiose".
"Conosciamo tutti la storia di questa città. Cosa ha lasciato nell'animo e nella mente di tutti noi la storia di Palermo e quello che è successo 32 anni fa" con le stragi mafiose? "Palermo per la sua storia dovrebbe essere la capitale dell'antimafia. Questa città dovrebbe essere un luogo in cui dovrebbero esserci continuamente iniziative non solo di questo genere, in cui si discute e in cui ciascuno può avanzare delle proposte. Ma dovrebbe essere un laboratorio di iniziative. Cosa si può fare per superare questo momento, finalmente? Siamo nel 2024 i nostri cari sono morti 32 anni e siamo ancora qua a discutere di antimafia sociale" ha poi detto Morvillo. "Ma la gente cosa ha mantenuto? C'è un certo rigore, una certa intransigenza quando si parla di questi temi? La gente sente questi temi? No. C'è una fetta di indifferenza quasi mortificante. Palermo non è una città che mostra di avere memoria, di sentire che una delle motivazioni che devono spingere tutti noi a stare lontani anni luce dall'odor di mafia è che c'è gente che ci ha lasciato la vita per perseguire quegli ideali. Non è che quelle persone non se lo aspettavano".
"Il massimo che poteva avvenire è successo con il dottor Paolo Borsellino. Una cosa disumana. Lui sapeva che era arrivato l'esplosivo per lui, fu messo a conoscenza. Un padre di famiglia, se avesse detto 'Visto che non mi posso fidare di voi, dal momento che mi avete mandato all'Asinara per una questione di sicurezza. Ho moglie e tre figli, mi allontano per qualche mese da Palermo e vado da una'ltra parte. Invece è rimasto fermo nei suoi ideali e nei suoi principi di vita e di fare qualcosa per il prossimo. Ma la gente non ha capito nulla, si parla di Falcone e Borsellino come di un tema qualunque". "Questo è un tema che ancora mi emoziona- ha concluso visibilmente commosso- Penso anche a Ninni Cassarà, ucciso con una moglie e figli piccoli. E' stato tradito da qualcuno, tanti di questi omicidi nascondono connivenze e collusioni". (di Elvira Terranova)
- 17:10 - Europee: Boccia, 'a leghismo nazionalista Pd risponde con società inclusiva'
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - "Mi chiedete se Melucci si sia avvicinato anche alla Lega? Spero di no, per la storia di Taranto e per evitare la sua umiliazione politica. Alle grandi complessità sociali di oggi non si può rispondere con questo leghismo di destra nazionalista, e il Pd di Elly Schlein risponde con una una società inclusiva, con la massima solidarietà e giustizia sociale, con proposte molto chiare e nette sul lavoro con il salario minimo e con una proposta di legge sul rafforzamento della sanità pubblica. Il Pd si occupa dei tanti che sono stati lasciati indietro da questo Governo che ha trovato negli ultimi il suo nemico quotidiano". Così Francesco Boccia, presidente dei Senatori del Partito democratico, arrivando alla Direzione provinciale del Pd di Taranto.
- 16:51 - Fisco: Bonelli, 'serve patrimoniale, 60 mld in 5 anni per crisi climatica e sociale'
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - "Alla presidente Meloni e al suo governo, chiediamo di riprendere la proposta che abbiamo avanzato nel 2022 e poi di nuovo nel 2023 di un contributo di solidarietà e di una tassa variabile dallo 0,5% al 1,5% sui grandi patrimoni a partire dai 5 milioni di euro". Così, in una nota, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
“La notizia del giorno - esordisce - è che il club dei super miliardari nel mondo si allarga a 15 con oltre i 100 miliardi di dollari di patrimonio. Intanto in tutto il mondo la crisi climatica sta causando in alcune parte siccità e in altre alluvioni. Anche in Italia, come purtroppo vediamo in queste ore prima in Lombardia e oggi in Veneto, il nord Italia è in ginocchio. Ponti che crollano, fiumi che esondano, una catastrofe annunciata che sta mettendo a dura prova le comunità locali. Ecco perché bisogna affrontare il problema di giustizia sociale: 69 super miliardari italiani detengono un totale di 233 miliardi di dollari di patrimonio combinato".
"Come Alleanza Verdi e Sinistra, siamo convinti che sia legittimo chiedere, nel momento in cui c’è una seria crisi climatica che sta causando le catastrofi che vediamo e che le famiglie si trovano di fronte a tagli a sanità, trasporto pubblico e investimenti sulla scuola, un contributo di solidarietà a questi super-ricchi e una tassazione equa dei grandi patrimoni, con un’imposta progressiva per i super ricchi che consentirà di recuperare una media ponderata di circa 60 miliardi di euro in 5 anni per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo senza tagli alla spesa pubblica per sostenere una transizione ecologica che sia socialmente desiderabile e sostenibile".
- 16:49 - Jacobs: "Tempo sotto i 10 secondi allo SprintFestival? E' possibile'
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - "Cosa mi aspetto dalla gara di domani? In realtà mi aspetto di riuscire a aggiungere qualche pezzo al puzzle rispetto alla gara di Jacksonville, abbiamo scaricato un po' rispetto a quello che non avevamo fatto prima di quella gara, siamo scesi un po' di più in quei dettagli che là mi erano mancati, soprattutto la parte dei blocchi". Lo ha detto Marcell Jacobs a margine della conferenza dello SprintFestival dove è convinto di fare un tempo sotto i 10 secondi.
"Basta qualche angolo sbagliato in posizione e la mia partenza cambia. Ovviamente cambiare quello che è stato tutto il meccanismo studiato negli ultimi anni non è facile, non è una cosa che si impara subito, ma ci stiamo lavorando perché questo allenatore ha una tecnica un po' diversa rispetto a quello che facevo, quindi stiamo cercando di lavorare sui dettagli. Quello che mi aspetto è cercare di divertirmi che è quello che ho sempre fatto quando ho corso forte e quindi l'obiettivo è sempre quello. Possibile un tempo sotto i 10? Penso che se tutto va come può andare, per come sto correndo adesso negli ultimi allenamenti, sì. Poi bisogna farlo in gara".
"In America serviva mettere un punto e ricominciare. Dovevo ritrovare la sensazione di essere felice, ultimamente non ero sereno in pista. Ora invece lo sono di nuovo. I due ori vinti non te li regala nessuno. Ti fanno capire che nella vita si possono raggiungere tutti gli obiettivi. In realtà io mi sento un atleta molto giovane è vero, all'inizio quando ho coronato quel mio sogno di vincere le Olimpiadi un po' nella mia testa è scappato “e ora che faccio?”, poi passano gli anni e capisci che l’atletica è la vita. Quindi tre anni dopo posso vincere ancora”, ha aggiunto Jacobs, oro olimpico a Tokyo, a margine della presentazione dello Sprint Festival a Roma. "Quello che voglio fare, quello che posso fare ancora tanto e che posso migliorare e posso vincere ancora quindi per ora sono focalizzato su questo. Com'è stato tornare con i compagni della 4x100? Non penso che questi sei mesi mi abbiano completamente stravolto tutto, sicuramente sono stati formativi per me. Lla parte forte della nostra della staffetta è proprio il fatto che siamo veramente una famiglia, ci consideriamo una famiglia e ci fidiamo completamente l'uno dell'altro. E' vero che durante la stagione siamo avversari ma poi quando scatta la staffetta veramente diventiamo una cosa unica e quindi è stato veramente un piacere, un onore ricondividere questi momenti con loro in vista anche poi di quello che saranno gli europei e le Olimpiadi. Il passaggio più importante lì era qualificare la staffetta per le Olimpiadi e lo abbiamo fatto, poi il finale è stato un po' un casino ma è meglio adesso che più avanti".
- 16:24 - G7: a Roma summit 'Youth 7 Italia' con Tajani, Calderone e direttore Fao
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - Più di 300 ragazzi tra i 20 e i 35 anni e provenienti da 10 Paesi diversi sono attesi a Roma dal 20 al 24 maggio 2024 per partecipare al Youth 7 (Y7) Italia, il groppo ufficiale di engagement giovanile del G7. L'evento è organizzato dall'associazione Young Ambassadors Society e partecipano, tra gli altri, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il responsabile del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, il titolare per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e il direttore generale della Fao QU Dongyu.
“Il summit di Roma è il culmine di un percorso iniziato a febbraio e portato avanti con passione ed entusiasmo da centinaia di giovani dei Paesi del G7 che qui a Roma hanno l’occasione di confrontarsi con le istituzioni e le grandi aziende sui temi cruciali della società - dichiara la Presidente della Young Ambassadors Society Alberta Pelino -. I giovani possono e devono dare un contributo importante, vogliamo essere i protagonisti del futuro che stiamo costruendo oggi”.
“I giovani sono al centro delle importanti trasformazioni dei nostri tempi - rimarca Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe Weste - per questo è fondamentale che facciano sentire la propria voce giocando un ruolo da protagonisti nella costruzione del futuro che vogliono vivere. EY da sempre coinvolge le nuove generazioni per costruire un 'better working world’ ed è per questo che siamo entusiasti di partecipare al progetto Youth 7. Negli ultimi quattro mesi abbiamo ascoltato e formato oltre 1000 giovani provenienti da tutta Italia, supportandoli nel percorso di creazione di nuove policy su quattro temi chiave: la sostenibilità ambientale, l’equità di genere, l’innovazione tecnologica e il future of work. Quattro abilitatori di cambiamento su cui dobbiamo impegnarci tutti, non solo per trasformare l'Italia, ma per portare un reale cambiamento nella società".
I temi di discussione durante il Y7 Italia, in linea con le priorità scelte dalla presidenza Italiana del G7, saranno: sostenibilità ambientale e cambiamento climatico; Innovazione e trasformazione digitale; New skills, imprenditorialità e futuro del lavoro; inclusione e pari opportunità. Il risultato del confronto tra i giovani sarà poi raccolto in un comunicato finale, rappresentativo delle posizioni dei giovani e consegnato alla presidenza del G7 Italia.
L’evento è organizzato dalla Young Ambassadors Society, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il supporto di EY, con il contributo di Microsoft, illimity, Bayer, Engie, L’Oreal, Siram Veolia, Cassa Depositi e Prestiti e Feralpi.
- 15:59 - **Europee: Lega annuncia 'tre grandi manifestazioni' a Milano, Roma e Bari**
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - La Lega annuncia "tre grandi manifestazioni della Lega in vista delle elezioni Europee". Matteo Salvini scenderà in piazza a Milano il primo giugno con Roberto Vannacci: il 3 giugno sarà a Bari e il 6 a Roma. "È un modo per coprire tutta Italia, valorizzando allo stesso modo i territori", si legge in una nota.
- 15:55 - Infortuni: cade da lucernario e precipita per 5 metri nel varesotto, grave operaio 56enne
Milano, 17 mag. (Adnkronos) - Un operaio di 56 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da lucernario su alcuni scatoloni all'interno di un magazzino. E' accaduto poco dopo le 12 ad Origgio, nel varesotto.
L'uomo, impiegato in una azienda del settore tessile, è caduto da un'altezza di circa 5 metri, riportando traumi al torace, al bacino e a un braccio.
Sul posto sono intervenuti i soccorritori dell'Areu 118, che lo hanno trasportato in codice rosso all'ospedale Sant'Anna di Como. Sul posto anche i tecnici dell'Ats competenti per gli infortuni sul lavoro.