Un imprenditore 68enne di origini romane è stato ucciso la sera del 27 febbraio in una zona residenziale di San Paolo, in Brasile, dove viveva da più di trent’anni. Si chiamava Alessandro Altobelli (omonimo dell’ex calciatore) ed era proprietario di alcuni ristoranti. L’uomo era molto conosciuto nella comunità italiana del capoluogo paulista ed è stato ucciso da un colpo di pistola partito da quattro banditi che cercavano di rubargli l’auto, una Jaguar nera. Portato d’urgenza nel vicino ospedale São Luiz, è morto poco dopo.

Prima dell’omicidio, i banditi erano stati intercettati dalla polizia e, dopo aver abbandonato l’auto su cui viaggiavano durante l’inseguimento, hanno tentato di scassinare la Jaguar di Altobelli. Nella sparatoria con la polizia, avvenuta davanti a una scuola internazionale del quartiere di Morumbi, è morto anche un bandito e altre due persone sono rimaste ferite. “Aveva abbastanza soldi per vivere – ha ricordato il suo socio, lo chef francese Olivier Anquier –  Ma ha sempre preferito costruire. Era un ragazzo testardo , sempre alla ricerca della perfezione”. Altobelli lascia una moglie e un figlio di 11 anni. Il primo marzo è stato cremato e sepolto nel cimitero di Vila Alpina.

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