“Gli attivisti ce lo chiedono spesso, vi spieghiamo per l’ennesima volta perché no”. E’ Beppe Grillo con un articolo a cercare di spiegare agli attivisti una decisione che in molti contestano. Soprattutto nell’ultimo periodo, quando il Movimento 5 stelle sembra essere tornato in una fase di stallo che preoccupa i grillini dentro e fuori il Parlamento. Su Facebook è nato un gruppo dal titolo “Il Movimento vada in tv“, ha oltre 8mila adesioni: ci può scrivere chiunque, ma la maggior parte si professa attivista del Movimento 5 stelle e le opinioni sono molto discordanti. Prima delle elezioni europee della primavera 2014, alcuni volti (da Luigi Di Maio ad Alessandro Di Battista) erano stati autorizzati a intervenire nei programmi televisivi. Una presenza mediatica maggiore e arrivata fino all’intervista di Grillo da Bruno Vespa su Rai1. Poi la decisione di “tornare alle origini e non accettare più gli inviti”. Ma non tutti concordano con la scelta. L’ex capogruppo Alessio Villarosa su Facebook commenta: “Che cosa ne pensate dell’articolo di Grillo? Io sono un po’ in confusione”.

Il leader M5s però sul blog parla chiaro: “La tv non è un posto ‘libero’ dove si va e si dice quel che si vuole. Questa ennesima volta proviamo a spiegare le nostre obiezioni punto per punto su ciò che viene chiesto più spesso. Speriamo di essere finalmente chiari. In tv non decidiamo noi di cosa parlare, ma lo decide il conduttore e se il conduttore vuole che rispondiamo su scontrini o altre scempiaggini, non possiamo parlare di altro”. L’articolo lamenta poi la mancanza in Italia di un’informazione seria e completa: “Invece di fare petizioni al M5S, fate petizioni alle televisioni per un’informazione seria e democratica”. Il post è costruito proprio sulle domande che sempre più gli attivisti rivolgono ai parlamentari sul blog, ad esempio: “Andate a ribattere alle falsità che dicono”. Ma Grillo scrive: “Ribattere non serve a nulla. Specialmente se anche il conduttore ci dà addosso per farci fare brutta figura come sempre succede”. Un’altra delle domande più ricorrenti che vengono rivolte ai parlamentari è: “La gente e le vecchiette non vi conoscono” ma, replicano i Cinque stelle, “la gente e le vecchiette comunque non guardano i talk show, guardano i programmi spazzatura del pomeriggio e quelli di gossip, dove noi non andremo mai perché abbiamo una dignità. Quindi andare ai talk show non servirebbe a farci conoscere”. E a chi ricorda che Matteo Salvini in tv ci va e riesce anche a dire la sua, la replica è: ” La Lega è la stampella dei partiti e non disturba, e quindi viene fatta parlare a piacimento”.

Insomma, ripete il blog di Grillo: “La tv non è un posto libero dove si va e si dice quel che si vuole. Se un portavoce vuol parlare del lavoro parlamentare gli viene letteralmente impedito. La tv è la casa dei partiti dove noi non siamo graditi, e conoscono ogni tecnica per farci sfigurare. Non continuate a chiederci di andare, ma se lo volete davvero, chiedete tutti alle televisioni di fare un’informazione equa e imparziale. Quando ciò accadrà, finalmente ci saremo anche noi”.

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