Vent’anni di attività e non sentirli. Il Mei, festival delle realtà musicali indipendenti, dal 26 al 28 settembre a Faenza (FC) valica la boa dei quattro lustri e dedica l’edizione a Roberto Freak Antoni. Sembra ieri quando Giordano Sangiorgi occupò per caso un capannone della fiera faentina assieme a Roberta Barberini, Cinzia Magnani, Giampaolo Ricci e Daniele Scarazzati, e fondò il meeting che poi sarebbe diventato snodo cruciale della musica indie italiana. Due milioni e mezzo di lire dell’epoca e una scommessa: far emergere nuovi talenti che non hanno palco, etichetta e ancor meno un contratto con le multinazionali del disco. Detto, fatto: dai misconosciuti Bluvertigo e Cristina Donà agli albori nelle primissime edizioni, si arriva ad oggi con gli altrettanto misconosciuti ma con un grande futuro davanti Piccoli Animali Senza Espressione e Capibara.

Ecco allora 200 espositori e oltre 200 artisti per la più importante fiera della nuova musica italiana indipendente ed emergente che trasformeranno Faenza centro in una vera e propria città della musica con l’apice durante la Notte Bianca (27 settembre) a cui parteciperanno Tre Allegri Ragazzi Morti e l’Orchestra Abbey Town, Rezophonic, Zibba, Francesco Baccini e Ylenia Lucisano. Il 28 spazio agli artisti della scena ska, hip hop e folk con Piotta, Marti Stone, Debbit e il cantautore piacentino Daniele Ronda; mentre il 26 l’anteprima serale Mei con i gruppi emergenti che hanno vinto il concorso regionale La Musica Libera: The talkink Bugs e Musicanti di Grema con ospite speciale Claudio Benassi, l’ultimo componente de I Corvi, che nel 1964 con Sono un ragazzo di strada, scalarono l’hit parade italiana.

“Peccato che questa biodiversità culturale venga funestata dai grandi monopolisti della rete”, spiega Giordano Sangiorgi alla stampa, “lo scorso giugno Youtube ha inviato una mail a tutti gli artisti indipendenti, dai Radiohead a quelli che si scrivono i testi in casa e li inseriscono sul loro canale web, dove si chiedeva di lanciare i propri video gratis pena, da settembre 2014, la cancellazione di tutti i video della loro etichetta. Dopo una battaglia mondiale che ha coinvolto da Billy Bragg a Joaquim Almunia – commissario per la concorrenza della UE – Youtube si è fermato. Rimane comunque un problema gravissimo”, prosegue Sangiorgi, “la musica, come altri settori dell’arte, è in mano 6/7 soggetti monopolisti mondiali e non esistono leggi antitrust che tutelino gli indipendenti. Questo permetterà loro di decidere e imporre il loro modello culturale”. Sempre nell’ambito dei cahiers de doleances per il settore c’è pure il maltempo: “L’estate per la musica dal vivo è stata disastrosa: concerti annullati, vendite colate a picco, contratti non rispettati.

Una situazione a dir poco disastrosa”, conclude Sangiorgi, “per questo chiediamo nuovamente al governo la creazione di un “fondo straordinario” ”. Un ulteriore danno agli indipendenti lo spiega Oderso Rubini, storico produttore degli Skiantos, per introdurre l’omaggio a Freak: “Oltre ai vari portali monopolisti ci sono le compagnie telefoniche, che permettono l’accesso alla rete, ad agire indisturbate nello sfruttare i contenuti audio/video senza riconoscere un pagamento ai loro creatori”. Freak Antoni, si diceva, uno che non ha mai saltato un’edizione del Mei. Per lui un omaggio ricco e sfaccettato: la ristampa del disco Doppia Dose con due brani inediti, l’e book “Stagione del rock demenziale”, infine un’asta con i proventi a favore dell’associazione WeLoveFreak che metterà sul banco del banditore la mirabilia del cantante bolognese tra cui alcune copie numerate del fumetto Freak firmate da lui, e cinque 45 giri de “L’incontenibile Freak Antoni” possedute sempre dall’autore di “Mi piaccion le sbarbine”. Per ogni informazione: www.meiweb.it

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