E’ arrivato l’accordo tra l’Eni e i sindacati sul destino degli stabilimenti industriali di Gela e Porto Marghera, durante  il nuovo tavolo di confronto voluto dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, dopo la rottura delle trattative tra le parti che si è verificata al termine del lungo confronto di ieri.

Al termine della riunione di oggi (giovedì 31 luglio), si legge nella nota del ministero, è stato firmato un verbale in cui le parti hanno ribadito la validità e l’importanza degli accordi sottoscritti nel 2013 e 2014 relativamente al sito siciliano e a quello veneto. L’Eni ha elencato nel dettaglio le difficoltà che il sistema della raffinazione in Italia e in Europa sta attraversando, e nonostante in un contesto simile, “ha predisposto un nuovo piano industriale per il rilancio e la riorganizzazione del sito di Gela”. L’azienda si impegna alla ripartenza della linea 1 della raffineria siciliana, anche attraverso il coinvolgimento dell’indotto, e alla realizzazione degli investimenti relativi alla seconda fase del progetto di riconversione della Green Refinery di Porto Marghera nel rispetto e nei tempi previsti dagli accordi sottoscritti in luglio 2013 e in febbraio 2014.

Nel dettaglio, le parti avvieranno un confronto sulle prospettive strategiche del sito Eni di Gela che si svilupperà in incontri che coinvolgeranno tutte le strutture sindacali territoriali. Il confronto terminerà entro la prima settimana di settembre. Il tavolo nazionale presso il ministero dello Sviluppo Economico verrà nuovamente convocato entro il 15 settembre. “Sono molto soddisfatta dell’ importante risultato raggiunto”. Questo il commento del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. “Grazie all’intesa siglata oggi – ha aggiunto – è possibile riavviare un confronto tra le parti necessario per il funzionamento di siti significativi per il territorio, con la salvaguardia dei livelli occupazionali”.

Soddisfazione anche tra i sindacati. Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil esprimono “un giudizio positivo” su quanto sottoscritto e dichiarando “sospese le iniziative di mobilitazione definite sia a livello locale, sia a livello nazionale”. “L’Eni sa che io sono io l’unico, vero ostacolo per la società…”. E’ quanto dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, commentando a caldo l’accordo siglato. “Se dovessero decidere di andare via da Gela – commenta Crocetta – vedrete che la mia linea gli farà cambiare idea. Io so fino a che punto mi posso spingere per sospendere l’autorizzazione. Per quelli che rimangono è previsto un incremento della tassa sull’estrazione. La loro è una gestione coloniale”.

“E’ davvero importante e positivo che sia trovata una soluzione tra Eni e sindacati per la salvaguardia dei siti industriali, in particolare quello di Gela, evitando scioperi e conflitti dolorosi per tutti”. Lo sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando l’accordo.

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