Cantieri fermi e operai a casa almeno fino al 30 giungo. A dieci giorni dal ballottaggio che per la prima volta in oltre mezzo secolo ha consegnato Riccione al centrodestra, arriva sul tavolo della nuova amministrazione la grana del Trc, la metropolitana costiera da 100 milioni di euro, che dovrebbe collegare la città romagnola con Rimini. Come primo atto, il sindaco neoeletto, Renata Tosi, ha approvato un’ordinanza, che impone uno stop di 12 giorni alle ruspe posizionate lungo viale Portovenere.

Il documento è stato firmato mercoledì 18 giugno, a nemmeno 24 ore dalla protesta di un gruppo di residenti, che il giorno prima aveva fermato gli operai e impedito l’avvio dei lavori per l’abbattimento di alcuni alberi lungo la ferrovia dove è stato alzato il cantiere. E infatti nel testo si fa riferimento proprio a problemi di ordine pubblico e al rischio disordini per le tensioni tra comitati e forze dell’ordine. “I cittadini hanno organizzato un presidio permanente. Il che, inevitabilmente, alla ripresa dei lavori potrà presentare in questa fase il ripetersi della situazione di pericolo per la sicurezza dei cittadini, dei passanti e dei dipendenti della ditta esecutrice, nonché per l’ordine pubblico con il rischio di scontri anche con le forze dell’ordine”- Per questo, si legge ancora nel testo, il sindaco ordina alla ditta “Italiana costruzioni di sospendere i lavori nel tratto di viale Portovenere fino al 30 giugno”.

Dopo mesi di polemiche e proteste, arriva quindi il primo vero segnale di arresto per il Trasporto rapido costiero. Un progetto nato nel 1994 come una metropolitana in grado di collegare Ravenna a Cattolica. Ma che con il passare degli anni si è progressivamente ridimensionato, fino a diventare una linea Rimini-Riccione, da 100 milioni di euro. Una grana non da poco, considerando che alle ultime amministrative proprio sul cantiere del Trc, da qualcuno ribattezzato la Tav della Romagna, il Pd ha perso una fetta consistente di voti, regalando la città agli avversari dopo 68 anni di dominio incontrastato. Il candidato sindaco dei democratici Fabio Ubaldi ha sempre detto, infatti, di non voler fare marcia indietro: “Sono ammesse modifiche, ma si va avanti”. Mentre dall’altra parte Movimento 5 stelle e centrodestra dichiaravano battaglia a quei cantieri ben poco amati dai residenti. Compresa Renata Tosi, di Forza Italia, premiata poi al secondo turno con il 53% dei consensi: “E’ un’opera vecchia e invasiva” è la tesi del neosindaco.

Ora a pochi giorni dall’insediamento, la nuova giunta sta pensando a una exit strategy, per bloccare le ruspe una volta per tutte, riducendo al minimo il danno economico (senza considerare i fiumi di denaro già spazzati via tra consulenze e progettazioni). Intanto nei prossimi giorni la Tosi incontrerà rappresentanti di Provincia, Regione e Agenzia Mobilità. Sarà aperto un tavolo di confronto per cercare di trovare una soluzione condivisa con Rimini. Anche se il sindaco ha già fatto sapere di essere intenzionata a “percorrere ogni strada possibile per fermare il Trc”.

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