Dopo la mancata edizione 2013 del MotorShow, Bologna perde definitivamente Lineapelle. La più importante fiera internazionale dedicata alle calzature, abbigliamento e arredamento in pelle, da settembre 2014 si trasferirà a Milano. Impossibile tornare indietro, la scelta è già maturata da tempo, ma formalizzata soltanto a chiusura di padiglioni dell’edizione primavera 2014. E’ stato l’amministratore delegato di Lineapelle s.p.a., Salvatore Mercogliano, ad anticiparlo a stand in chiusura al giornale Repubblica. E se nelle ore concitate del temporaneo addio di Motorshow targato GL Events, poi tornati sui loro passi con il rinnovo per l’edizione 2014, nelle ore successive alle dichiarazioni di Mercogliano pochissimi sono stati i tentativi “bolognesi” per convincere gli organizzatori ad un ripensamento.

“E’ da tre anni che è stato chiesto a Bologna Fiere di spostare l’edizione autunnale da ottobre a settembre, lo chiedono i mercati internazionali di settore”, spiega al fattoquotidiano.it Piero Maccanti, direttore dell’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno a sua volta parte dell’Unione Nazionale Industria Conciaria che con la fondazione Area Pelle possiede il 47, 5% di Lineapelle spa, “le risposte però non sono arrivate, o meglio ci è stata fatta una proposta solo qualche settimana fa di anticipare la fiera in un fine settimana ai primi di settembre. Un data poco pertinente ad accordi con Milano già fatti”.

E così se Federalberghi Bologna, tramite Ascom, grida “all’aggressione di Milano” (“perdere Lineapelle sarebbe un danno di immagine ed economico rilevante, in un periodo in cui gli alberghi sono in sofferenza”), e BolognaFiere dichiara “inaccettabile” il comportamento di Lineapelle s.p.a (“ci hanno tenuto all’oscuro riguardo alla decisione di trasferimento della manifestazione (…) non possiamo considerare tali decisioni come un fatto compiuto”), è lo stesso Maccanti a mettere i puntini sulle ‘i’ per una situazione economico-finanziaria che risulta in perdita: “Negli ultimi anni Lineapelle ha perso numeri in merito a partecipanti, espositori e pubblico. La fiera omologa di Parigi ha già capito le nuove tendenze di mercato e anticipato i tempi negli anni con la fiera a settembre. Se non ci trasferiamo a Milano Lineapelle si spegne”.

28 anni di storia finiscono così: “L’associazione Conciatori ha il 47,5% delle quote della s.p.a Lineapelle, 47,5% BolognaFiere, ma la rimanente quota dell’a.d. Mercogliano ci permette di avere la maggioranza nel c.d.a. Entro fine marzo riuniamo l’assemblea e registriamo il cambiamento di sede”. Il destino di circa 500 espositori – 350 italiani e tra questi ben 200 fiorentini – è già targato Milano: “Certo per Bologna ci dispiace, saremmo rimasti volentieri, ma la situazione era diventata insostenibile anche e soprattutto dal punto di vista ricettivo. La clientela di lusso che viene dall’Asia, dagli Stati Uniti e dall’America Latina non ha mai potuto usufruire di buoni collegamenti aerei”.

“La stanza d’albergo, inoltre, andava fissata di anno in anno altrimenti non si trovava posto”, getta benzina sul fuoco Maccanti per i già furibondi albergatori felsinei, “dei prezzi alle stelle, poi, non ne parliamo. C’erano perfino alberghi da tre stelle fuori città, molto lontani dall’area fieristica che si e no potevano avere una stella e mezza ma con un tariffario astronomico. L’ultima testimonianza arriva da un gruppo di francesi che volevano alloggiare a Bologna in questi tre giorni di Lineapelle a marzo. Hanno desistito e non sono nemmeno partiti”.

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