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Legge elettorale: signori, scelgo io chi votare

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Sono ormai giunto al mio 255mo messaggio su Twitter per chiedere una legge elettorale che ridia potere di scelta agli Italiani su chi votare. La risposta più comune da parte di quella piccola minoranza che non è d’accordo è che con le preferenze si riattiverebbe il voto di scambio che avvicina la malavita al mondo della politica, che indurrebbe i cittadini a votare per quel candidato o quell’altro ricevendo denaro o vantaggi in cambio… Io, invece, sono più che convinto che non ridare il potere agli elettori sia, da parte della politica, un modo per evitare tutto questo e per piazzare sulle poltrone che contano parte di quelli che con le preferenze il posto se lo dovrebbero comprare e quindi risparmiando soldi.

Mi sembra evidente, leggendo i giornali, ascoltando i dibattiti, osservando il massacro della lingua Italiana da parte di molti “eletti”, che mai in questo paese si era scesi così in basso nella qualità della classe politica; violenza verbale e non solo, razzismo, ignoranza, improvvisazione etc etc… Se uno facesse una percentuale osservando i nostri politici, tra indagati e condannati, ne uscirebbero numeri che ci dicono che i normali cittadini delinquono molto meno di loro!

Io ho sempre votato, o quasi, ma non accetto di farmi suggerire chi votare da chi considero non idoneo, da chi passa più tempo in televisione per farsi propaganda che su di una scrivania a lavorare, da chi, da decenni, considera la cultura e la ricchezza di questo meraviglioso paese come un fardello. Ci si ricorda degli artisti solo quando fa comodo, quando gli fanno fare bella figura, guarda La Grande Bellezza, o si celebrano veramente i grandi artisti solo quando scompaiono e non si incentiva la loro grandezza quando viene prodotta. Questo è il paese dove artisti come Salvo Randone, uno dei più sublimi attori del Novecento, sono costretti in terza età a chiedere pubblicamente di potere di finire la propria vita dignitosamente, ad umiliarsi in televisione dichiarando la propria povertà!

Propongo a chi legge e scrive, a chi propone dibattiti politici in televisione, una giornata all’anno nella quale nessun giornale o televisione si occupi o parli di politica, una giornata all’anno in cui i politici, invece di dirci cosa hanno intenzione di fare, lo facciano! Sono pur sempre nostri rappresentanti… O no?
Attendo adesioni.

(P.S. Su Twitter mi chiamo @gassmanGassmann)

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