Calci e schiaffi agli anziani ospiti di una comunità alloggio. E ancora, ingiurie, minacce, percosse e costrizioni fisiche. Sono le accuse contestate alle due titolari della struttura, che ora si trovano agli arresti domiciliari. L’ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Viterbo, è stata eseguita dai carabinieri del Nas e del Comando provinciale. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Renzo Petroselli. I militari hanno accertato che tra gli anziani vittime di soprusi ci sono anche ospiti non autosufficienti.
Cronaca
Viterbo, calci e schiaffi ad anziani in un ospizio. Arrestate le due titolari
Le proprietarie della comunità alloggio si trovano ai domiciliari. Tra le vittime dei soprusi, anche ospiti non autosufficienti. Ad eseguire l'ordinanza del gip sono stati i carabinieri del Nas e del Comando Provinciale
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- 15:55 - Conti spiati: Gasparri, 'vicenda su cui andare fino in fondo'
Roma, 10 ott. (Adnkronos) - "Inquieta ma non sorprende la notizia riportata dal quotidiano ‘Domani’. Ancora una volta, il Governo di centrodestra si trova nel mirino di numerosissimi accessi abusivi. Dopo lo scandalo Striano, assistiamo ad un nuovo tentativo di dossieraggio. Ma questa volta la vicenda appare ancora più grave visto che si parla di più di 7mila accessi in due anni, alcuni dei quali riguardano i conti bancari, guarda caso, dei vertici del centrodestra. Il tutto gestito e monitorato da un comune dipendente di Intesa Sanpaolo. Una storia già vista, ma che non possiamo più tollerare". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
"La violazione della privacy -aggiunge- è un reato grave. O la segretezza di dati ipersensibili non conta se si tratta di esponenti di centrodestra? Su questa vicenda dobbiamo andare fino in fondo. Seguirò gli sviluppi con molta attenzione. Intanto la magistratura faccia chiarezza al più presto su quanto accaduto per capire se dietro a questi accessi abusivi si nasconda qualcosa di più grande, o, addirittura, qualcuno”.
- 15:54 - Export, Manageritalia: "Concreta opportunità di crescita per pmi italiane e lombarde"
Roma, 10 ott. (Adnkronos/Labitalia) - Come favorire le sviluppo nei mercati esteri? Perché le pmi, nonostante il made in italy apprezzato in tutto il mondo non riescono a competere sui mercati globali? Forse mancanza di managerialità o di modelli di business capaci di guardare oltre confine? Sono queste alcune delle tematiche e delle domande affrontate da 'Export strategy: blue ocean o red ocean? - la digitalizzazione come fattore critico di successo', l’incontro organizzato oggi, da Manageritalia Executive Professional, presso gli spazi di Manageritalia in occasione della seconda edizione della Milano Digital Week 2024. “Nel 2023 – illustra Guido Guidesi, assessore alle attività produttive della Regione Lombardia - abbiamo avuto il record storico di fatturato di export in Lombardia ma le imprese che utilizzano questo fattore di sviluppo sono troppo poche. Dobbiamo fare in modo di far partecipare altre imprese per questo abbiamo cambiato metodo rispetto al passato e stiamo mettendo a disposizione delle imprese che vogliono puntare anche all’estero la filiera delle aziende che già operano a livello internazionale.”
"Le imprese italiane, specialmente le pmi, devono essere supportate con interventi pubblici di reale sostegno allo sviluppo; interventi mirati che riescano ad avviare processi di crescita in grado di competere nei mercati internazionali. in un contesto virtuoso di collaborazione tra amministrazione pubblica e imprese private, fondamentale è il ruolo dei manager, indispensabili figure professionali che fanno la differenza nella gestione dei processi di innovazione e di formazione", così commenta Rita Palumbo, vicepresidente Manageritalia Executive Professional
“Se la tradizione delle imprese italiane – spiega Carlo Romanelli, Presidente Manageritalia Executive Professional - sta nell’ingegno, nella creatività, nel ben fatto, nella capacità storica di partire dal piccolo dei territori per arrivare ai grandi mercati con una caratterizzazione spesso riconosciuta come unica al mondo e sintetizzabile nella stupefacente qualità del “saper fare”, l’innovazione per consolidare ed accrescere la competitività non potrà che far leva sulla digitalizzazione non solo nella logica di processi, ma anche nella capacità di farsi conoscere e riconoscere. Se alle imprese spetta il “saper fare”, alle istituzioni e alle associazioni di rappresentanza spetta il “fare sapere”, ora più che mai necessario; l’evento che promuoviamo come Manageritalia Executive Professional percorre questo solco che abbiamo intrapreso, e nel quale continueremo a muoverci”.
Nel mese di luglio, secondo i dati Istat, l’export registra una crescita su base annua del 6,8% in valore e del 4,3% in volume. L’import segna un incremento tendenziale del 6,3% in valore, maggiore per l’area Ue (+7,9%) rispetto all’area extra Ue (+4,4%); in volume, cresce del 3,8%. Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,4%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+15,7%), sostanze e prodotti chimici (+15,3%), macchinari (+5,3%). Si riducono su base annua le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-14,4%), autoveicoli (-7,5%), articoli in pelle, escluso abbigliamento e simili (-2,1%). Il saldo commerciale a luglio 2024 è pari a +6.743 milioni di euro (era +6.109 milioni a luglio 2023).
In media il 50% delle imprese esportatrici e rappresentato da realtà manifatturiere e il 37% da imprese commerciali e dei servizi. Nel 2023 l’export della Lombardia ha raggiunto un record di 163 miliardi di euro, con un aumento dello 0,6% rispetto al 2022. I settori trainanti sono stati meccanica (+6,4%), automotive (+13,4%), alimentare (+7,1%), moda (+3,1%), apparecchi elettrici (+2,3%) e farmaceutica (+2,2%). Nel secondo trimestre del 2024, le esportazioni della Lombardia hanno registrato un leggero incremento del +0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua si è osservata una flessione del -3,5% nel periodo gennaio-giugno 2024.
Le imprese italiane esportatrici sono oltre 121 mila (2,6% sul totale delle imprese), di cui quasi la metà (45%) sono pmi. Dallo studio emerge che la propensione all’esportazione è direttamente legata alla dimensione di impresa: solo il 18% delle piccole imprese esporta più della metà del proprio fatturato, a fronte di quasi il 33% per le medie e quasi il 40% per le grandi. Maggiori percentuali di fatturato all’export contribuiscono a una più elevata redditività delle imprese. (Fonte: Rapporto Sace -Teha, sett. 2024)
Oggi per conquistare i mercati globali non è più sufficiente il paradigma “dell’alta qualità-giusto prezzo" o trincerarsi dietro l’ombrello del “Made in Italy”. Occorre saper scegliere come navigare nei red oceans (mercati saturi) così come nei blue oceans (mercati in crescita). Per esportare con successo occorre avere un'autorevole e coerente identità, un rigoroso modello di business che valorizzi gli asset intangibili e utilizzi strategie digitali per conquistare e soddisfare il cliente globale. Internazionalizzare l’impresa è un processo strategico che implica il coinvolgimento di competenze manageriali specializzate e necessità di progettualità e supporto da parte delle istituzioni e delle associazione di categoria.
L’incontro odierno è stato voluto da voluto Manageritalia Executive Professional, per diffondere una nuova cultura manageriale e della comunicazione volta a favorire un approccio internazionale ai mercato da parte delle PMI italiane e ha messo a confronto manager, imprese, istituzioni territoriali, mondo accademico e del lavoro tra cui Carlo Romanelli, presidente Manageritalia Executive Professional; Guido Guidesi, assessore alle Attività produttive della Regione Lombardia; Marina Benedetti, senior economist Sace; Irene Celauro e Massimiliano Boccardo, ufficio formazione alle imprese Ice ITA Agenzia; Antonio Romeo, direttore Dintec-UnionCamere; Claudio Rorato, direttore osservatorio innovazione digitale delle pmi del Politecnico di Milano; Stefano Potortì, imprenditore italo-britannico e Tequoia.tech; Luca Barabino, ceo e founder di Barabino&Partners moderati da Rita Palumbo, vicepresidente Manageritalia Executive Professional.
Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) rappresenta dal 1945 a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 associa anche quadri ed executive professional. Offre ai manager rappresentanza istituzionale e contrattuale, valorizzazione e tutela verso la politica, le istituzioni e la società, servizi per la professione e la famiglia, network professionale e culturale. Promuove e valorizza il ruolo e il contributo del management allo sviluppo economico e sociale.
Oggi Manageritalia associa oltre 43.000 manager. La Federazione è presente sul territorio nazionale con 13 Associazioni e una dedicata agli Executive Professional, che offrono un completo sistema di servizi: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero. Manageritalia Executive Professional è l’associazione di Manageritalia dedicata alle figure manageriali e alle alte professionalità che operano con contratti libero professionali a stretto contatto con i vertici di aziende e organizzazioni. Offre rappresentanza e servizi autonomamente e in stretta sinergia con quanto sviluppato in oltre settant’anni da Manageritalia per i manager.
- 15:49 - **Nobel: Buontempo (premio Malaparte), 'Han Kang voce poetica e molto rara'**
Roma, 10 ott. (Adnkronos) - "Siamo felicissimi per il Nobel di Han Kang. Nel 2017, ci aveva colpito questa voce letteraria così particolare che, soprattutto in 'Vegetariana', esaminava in modo molto poetico un disagio all’interno di una tematica familiare. Era una voce diversa, e lo capimmo subito". A parlare all'Adnkronos è Gabriella Buontempo, curatrice del Premio Malaparte che nel 2017 fu consegnato proprio ad Han Kang, vincitrice oggi del Nobel per la Letteratura. "L'anno dopo è uscito 'Atti umani', che è molto più politico, insomma la sua opera tutta ne rivela la voce unica e molto rara", spiega.
La Buontempo regala poi un ricordo personale della scrittrice sudcoreana risalente ai giorni in cui le venne assegnato il Premio Malaparte, a Capri appunto nel 2017. "Ho un ricordo personale molto bello -spiega all'Adnkronos- Quando sono andata a prenderla ho visto che era arrivata da sola. Allora ho scelto di portarla a mangiare in un ristorante di Capri, in compagnia della mia social media manager e di un’altra collaboratrice. Eravamo quattro donne che pranzavano insieme, e chiedevo al cameriere di portare tutte le specialità perché ci tenevo a farle assaggiare tutto. Lei quando ha capito si è illuminata in un sorriso e mi ha detto 'anche voi fate lo 'sharing food' (la condivisione del cibo, ndr) come noi coreani!'. E quando io le ho risposto che sì, alla fine non eravamo due culture tanto diverse, siamo esplose tutte in una grande risata. Tutto è partito da lì, da una grande risata".
Circa i motivi che spinsero, sette anni fa, a scegliere proprio Han Kang come vincitrice del Malaparte, la Buontempo spiega: "Il premio si assegna per una decisione collegiale che viene presa dai giurati, e quello che viene premiato non è il singolo libro ma il pensiero dell’autore, in omaggio al fatto che Malaparte era uno scrittore un po’ diverso dagli altri. In Han Kang vedemmo subito l'unicità".
- 15:48 - Conti spiati, Genchi: "Sistemi audit carenti'
Palermo, 10 ott. (Adnkronos) - "A parte quello che si è letto sui giornali non conosco i dettagli delle indagini. Le uniche certezze che ho derivano dalle mie esperienze professionali, che in questi casi mi impongono di osservare la massima prudenza, prima di esprimere valutazioni e decretare sentenze, vuoi di assoluzione o di condanna. Sicuramente, però, la vicenda deve far riflettere su quelle che sono le effettive criticità dei sistemi informatici, se non altro per la sempre maggiore frequenza e gravità con cui questi episodi si ripetono negli ultimi periodi. Adesso, addirittura, persino in danno della presidente del consiglio dei ministri, del presidente del senato, di importanti ministri, del procuratore nazionale antimafia e di altre alte cariche dello Stato, secondo quanto si legge dai giornali". A parlare con l'Adnkronos è l'avvocato Gioacchino Genchi, l’ex funzionario di Polizia palermitano, considerato uno dei più esperti periti informatici in campo internazionale, commentando l'inchiesta della procura di Bari su un ex dipendente di Intesa Sanpaolo che avrebbe effettuato oltre 6mila accessi a conti correnti, “tutti abusivi”. Come scrive il quotidiano Domani, che spiega come nel mirino ci siano militari e vip e soprattutto politici a partire dalla premier Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, capo della segreteria politica di FdI e anche l’ex compagno, il giornalista Andrea Giambruno, i ministri Santanchè e Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il procuratore della Dna Giovanni Melillo.
Cosa può avere spinto il dipendente 'infedele' della banca a scavare nei conto correnti bancari di vip e politici? Mera curiosità o altro? Per Gioacchino Genchi "allo stato si dispone di pochi elementi per ipotizzare moventi o scenari più complessi dalla semplice mera curiosità del dipendente della banca". "Purtroppo, è un fatto ontologico che tutto ciò che è nascosto susciti sempre la curiosità di qualcuno", spiega l'esperto informatico Genchi. "Il problema reale, quindi, non è capire quali siano le ragioni che possano spingere l’addetto ad un sistema informatico ad accedervi abusivamente per carpire delle informazioni, ma come si può fare concretamente a evitarlo".
"In questo, purtroppo, le vicende più recenti, fino al caso Striano, hanno visto rispondere il legislatore con i soliti interventi di emergenza che oltre ad inasprire le pene per i reati di accesso abusivo ai sistemi informatici, fino quasi ad equipararli ai reati di mafia e terrorismo, hanno ulteriormente complicato le fattispecie normative, prevedendo condotte generiche che, ricomprendono nelle medesime fattispecie il tutto e il nulla, finiranno solo per creare problemi ai giudici nelle concrete applicazioni. Non è aumentando le pene a dismisura che si contrasta il rischio di accesso illegale ai sistemi informatici, specie quelli di natura istituzionali, ma creando degli adeguati sistemi di prevenzione del rischio di intrusioni illecite nelle banche dati. In questo i sistemi di audit sono piuttosto carenti, come anche le più recenti indagini della procura distrettuale di Napoli hanno dimostrato".
Per Gioacchino Genchi "lo Stato e le aziende investono poco nella prevenzione e spesso le policy di sicurezza sono inadeguate e in molti casi anche obsolete. Non è un caso che le aziende più serie che realmente tengono alla sicurezza dei propri sistemi informatici prevedono degli investimenti per la sicurezza informatica uguali se non superiori a quelli destinati alla realizzazione e al mantenimento dei sistemi stessi". Quindi cosa si può fare concretamente per ottimizzare i sistemi informatici e impedire questi accessi informatici? "In primo luogo - dice Gioacchino Genchi - il controllo degli accessi e le procedure di audit dovrebbero essere affidate a soggetti ed enti governativi (per le banche dati istituzionali) diversi dai responsabili dei sistemi informatici. E’ un assurdo affidare a Winnie The Pooh la sorveglianza del deposito del miele".
"Per il resto, considerato quanto fumosa si è rivelata nel tempo l’attività del Garante della Privacy, la creazione di una Autorità di controllo statale delle banche dati, pubbliche e private, ritengo sia la soluzione migliore, ben oltre l’assurdo inasprimento delle pene anche per condotte banali e la superfetazione normativa di fattispecie di condotte generiche, che sul piano concreto, come ho detto, creeranno solo problemi nella concreta attuazione giudiziaria", dice ancora Gioacchino Genchi.
L'avvocato è anche il difensore del giovane hacker originario di Gela (Caltanissetta) che avrebbe esfiltrato dati e informazioni da mail dei gip, dai sistemi informatici della Guardia di Finanza, da numerose procure e aziende come Tim e Telespazio. Il tutto grazie alla violazione delle credenziali di accesso di singoli addetti e funzionari. "Come la vicenda Miano ha dimostrato, i dispositivi di protezione hardware e software che avrebbero dovuto prevenire i rischi di intrusione dei sistemi informatici del ministero della Giustizia, della Guardia di Finanza, della TIM e di altre aziende che operano nel settore pubblico, avevano la stessa tenuta che ha dell’acqua un colabrodo da cucina - dice Genchi - Se lei pensa che per oltre tre anni un ragazzo di appena 20 anni è riuscito ad accedere indisturbato alla webmail del ministero della Giustizia che gestisce gli account email istituzionali di tutti i magistrati italiani e le pec più importanti degli uffici giudiziari, destinate alla ricezione delle notizie di reato, alla trasmissione al gip delle richieste di applicazione delle misure cautelare, alle richieste di intercettazione, ai decreti di proroga e altro, c’è da restare basiti".
"Il gip di Napoli ha sostenuto che le condotte del giovane Carmelo Miano hanno suscitato 'grave allarme sociale' e solo per questo deve restare in carcere, senza considerare concretamente che il vero 'allarme sociale' è come questo sia potuto accadere e come sistemi informativi così importanti siano stati lasciati alla berlina del primo giovane hacker che si è avventurato a violarli, preoccupato di saperne di più su un proprio procedimento penale e senza altri scopi", dice. Per Genchi la contestazione del "danneggiamento informatico formulata a Miano è assurda".
E spiega: "Il sistema informatico del ministero della Giustizia era già disastrato di suo e solo grazie alla mancata adozione di adeguate protezioni il giovane gelese è riuscito ad accedervi e a rimanervi indisturbato per oltre tre anni. Non si può contestare il “furto con scasso” al ladro che rubi l’argenteria di un appartamento lasciato con la porta aperta, come non si può contestare l’omicidio volontario al killer che spari ad un uomo già morto". (di Elvira Terranova)
- 15:34 - Pd: Fina, 'Foti mente, bilancio dem sano e certificato'
Roma, 10 ott (Adnkronos) - "Foti mente sapendo di mentire e lo fa solo per nascondere i danni che sta facendo il Governo al paese: le misure che favoriscono il caporalato, la bocciatura di una legge sul salario minimo, l’assenza totale di una politica industriale, oggi la nuova Tassa Meloni e le altre mille incoerenze che le lavoratrici e i lavoratori italiani stanno pagando sulla loro pelle". Lo dice il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Pd.
"Sul Pd invece Foti deve stare più che tranquillo perché è assolutamente adempiente, assolve puntualmente al pagamento dei suoi debiti, rispetta ogni norma, legge, regola, con l’INPS, l’Erario e con chiunque altro. Il bilancio del Pd è sano e il Pd cresce in numero di scelte delle contribuenti e dei contribuenti nel 2x1000, cresce in adesioni e in piccole donazioni, in linea con la crescita dei consensi politici ed elettorali. Capisco che questo disturbi Foti ma deve farsene una ragione", aggiunge Fina.
- 15:33 - **Pd: Elly-pop e la tentazione del politico di fare show, da Andreotti a Renzi quanti precedenti**
Roma, 10 ott (Adnkronos) - Ogni mattina, un politico sa che deve svegliarsi e mettersi a caccia del consenso. Sin dai tempi della Prima Repubblica non c'è stato leader che non si sia messo in gioco pur di cercare l'empatia con i suoi elettori. Spesso su palcoscenici inediti, ben distanti dai 'Palazzi' o dalle 'stanze del potere'. "Un politico non deve mai perdere contatto con il suo socio di riferimento", ammoniva Giulio Andreotti. L'ultima della lista è Elly Schlein che, a sopresa, è salita sul palco insieme agli Articolo31 per 'rappare' una canzone con celebre gruppo guidato da JAx.
La segretaria dem, in realtà, non ha mai fatto mistero del suo lato pop. Con una certa propensione a rompere gli schemi. La sua prima intervista politica, da leader del Pd, l'ha concessa a 'Vogue'. Non proprio il Manifesto. Poi ha suonato al piano, ospite in Tv da Alessandro Cattelan, 'Imagine' di John Lennon. Ma il più l'ha fatto ad una festa dell'Unità a Castiglione del lago, non contenta del classico comizio ha imbracciato la chitarra e ha messo in piedi una mini performance in cui ha suonato 'Before you accuse me' di Eric Clapton e 'Zombie' dei The Cranberries.
Ma la leader dem, appunto, è in fondo a una lista di politici-pop che non hanno esistato a mostrare in pubblico il loro lato più inedito per conquistare le simpatie degli elettori. La foto di Aldo Moro elegantissimo, in giacca e cravatta, sulla spiaggia di Terracina con la figlia appare ormai sempre più sbiadita. Correva l'anno 1973 e da allora i politici ne hanno fatte davvero di tutti i colori. Tra i primi ad abbattere (metaforicamente) i muri del 'Palazzo' è Giulio Andreotti. Indimenticabile il suo cameo nel film 'Il tassinaro', nell'83, quando sale a bordo del taxi guidato da Alberto Sordi. Andreotti interpreta se stesso, ed è uno dei primi casi del genere.
(Adnkronos) - I leader che cercano di andare oltre i classici schemi della comunicazione politica sono diversi soprattuto a sinistra. Così nessuno si stupisce quando nel 1984 le porte del salotto di 'Pronto Raffaella', il seguitissimo programma di Raffaella Carrà sulla Rai, si aprono per ospitare Nilde Iotti. Che, tra l'altro, coglie l'occasione per sponsorizzare la sua proposta di riduzione del numero dei parlamentari.
Restando dalle stesse parti, un notevole campione della politica-pop resta Massimo D'Alema. Nel '97 il risotto preparato davanti alle telecamere di Bruno Vespa a Porta a Porta resta negli annali. Per la cronaca, merito o no del risotto, dopo circa un anno D'Alema diventa presidente del Consiglio. Ma il 'lider Maximo' fa ancora più notizia quando, da premier in carica, si presenta in prima serata su Raiuno ospite di Gianni Morandi a 'C'era un ragazzo'. Infinite le polemiche, con accese riunioni della Vigilanza Rai dedicate all'evento. Ma la puntata con D'Alema fa segnare il record di ascolti del programma: quasi 10milioni di spettatori e il 37% di share. Numeri bulgari.
Ancora in casa Ds, nel 2005 Piero Fassino si commuove incontrando la sua vecchia tata a 'C'è posta per te', su Canale 5. Anche qui, in 'prime time' e non certo ad una Tribuna politica, gli spettatori vedono l'allora segretario della Quercia in lacrime abbracciare tata Elsa che lo chiama 'Pierino'. Il format funziona, finalmente il pubblico può conoscere il lato più umano del politico e sentirlo meno distante. Devono averlo pensato anche Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli che nel 2006, a qualche mese dal voto, si prestano per l'intervista doppia delle 'Iene'. "E' più semplice fare politica se si ha un bell'aspetto?", è una delle prime domande cui sono inchiodati i due (allora) avversari in campagna elettorale.
(Adnkronos) - C'è poi l'infinita serie di uomini (e donne) politici intervistati in Tv ma all'interno di programmi di intrattenimento. Tra i più gettonati c'è il salotto di Barbara D'urso su Canale 5, davanti alla quale sfilano praticamente tutti: da Salvini a Di Maio, da Conte a Renzi fino alla Meloni e a Berlusconi. Del Cavaliere è il record di permanenza nel salotto: 1 ora e 20. "Ma io sono una di casa", si giustifica la D'Urso di fronte alle enormi polemiche politiche scoppiate per lo spazio concesso al leader di FI.
Il campione del genere, però, resta Marco Pannella. Sempre dalla D'Urso, era il 2010, il leader radicale esordisce con un perentorio "comincio io". E prima di salutare, ad una sfiancata conduttrice che per tutta l'intervista ha lottato per strappare la parola al suo interlocutore, Pannella chiede insistente: "Ti vuoi iscrivere anche tu ai Radicali? Ne abbiamo bisogno. Ti iscrivi o no?”.
Ma la politica-pop fa decisamente un salto di qualità con Matteo Renzi. Che già da sindaco di Firenze dimostra di che stoffa è fatto. Ospite di Maria De Filippi ad 'Amici' si presenta in jeans e indossando un chiodo: "Come Fonzie", osservano i cronisti. Ai ragazzi in gara al talent show dispensa consigli: "Non so se perderete o vincere ma non perdete la faccia, che è la cosa più importante". E infine, 'last' ma assolutamente non 'least', Silvio Berlusconi. Tra telefonate alle aste Tv e passeggiate in bandana, è impossibile elencare i fuori programma, le invasioni di campo, le apparizioni a sopresa e le scelte clamorose fatte dal Cavaliere che, più che politico a caccia del pop, è stato il politico-pop per eccellenza.
- 15:19 - Mo: Graziano (Pd), 'inaccettabili attacchi a Unifil, profonda preoccupazione per militari'
Roma, 10 ott (Adnkronos) - "Esprimiamo profonda preoccupazione per quanto accaduto nelle ultime ore lungo il confine tra Israele e Libano, dove basi della missione Unifil, tra cui due a comando italiano, sono state deliberatamente colpite dalle forze israeliane. È estremamente grave che basi e personale delle Nazioni Unite, impegnati in operazioni di peacekeeping, siano stati presi di mira, mettendo a rischio la vita dei nostri militari e compromettendo le operazioni di monitoraggio della pace". Lo dice il capogruppo democratico nella commissione Difesa della camera Stefano Graziano, entrando alla riunione congiunta dei gruppi dem di Camera e Senato.
"Quanto accaduto è inaccettabile e mina la stabilità nella regione, già profondamente provata dal conflitto. Il governo italiano deve chiedere con forza un’immediata cessazione di questi attacchi e un chiarimento su quanto avvenuto, per salvaguardare l'integrità della missione Unifil e il ruolo fondamentale dei nostri militari nel garantire la stabilità dell’area”, aggiunge.