E’ un incubo che rischia di diventare sempre più grande. Le sciagure del Canale di Sicilia, avvenute una a 8 giorni dall’altra, potrebbero rappresentare una tragedia senza precedenti. Agli oltre 360 morti di Lampedusa, infatti, si potrebbero aggiungere altre 188 vittime del naufragio avvenuto nelle acque di Malta, venerdì scorso. I cadaveri recuperati sono al momento 38 e i superstiti sono 214, ma secondo i racconti dei sopravvissuti a bordo del barcone si trovavano almeno 400 persone. Quindi mancherebbero all’appello almeno 150 persone. Se la cifra fosse reale nei due naufragi del 3 ottobre a Lampedusa e dell’11 ottobre al largo di Malta avrebbero perso la vita oltre 550 persone

Nel frattempo altri due barconi sono stati soccorsi oggi. Un’imbarcazione con 160 migranti, tra cui 31 donne e 9 bambini, era stato localizzato a circa 40 miglia a sud di Lampedusa, ed è stato raggiunto da una motovedetta della Capitaneria di Porto che ha fatto avvicinare anche un rimorchiatore. “I migranti sono stati trasferiti a bordo – spiega la Guardia Costiera – con l’ausilio delle imbarcazioni minori della nave della Marina Espero che ha inoltre inviato il medico di bordo sul rimorchiatore per uno screening di tutti i naufraghi. Solo una donna è risultata in condizioni critiche ed è stata portata con l’elicottero a Lampedusa. Un secondo volo, accompagnerà i familiari della donna, il marito e la figlia”. I migranti saranno sbarcati a Pozzallo. L’altro soccorso si è concluso al largo delle coste siciliane, 140 miglia a sud-est di Capo Passero, dove le motovedette della Guardia di Finanza hanno portato in salvo 226 migranti di cui 79 donne e 45 bambini. In serata arriveranno nel porto di Reggio Calabria

Dopo l’Italia ora anche Malta chiede una maggiore presenza dell’Unione Europea nella gestione dell’emergenza immigrazione: “Malta e l’Italia sono stati lasciati soli a gestire questo enorme problema – dichiara il premier Joseph Muscat – A Bruxelles i soldi contano più delle vite umane” ed è più importante “trovare miliardi per la Grecia” che “girare quei soldi per salvare esseri umani”. Muscat è tornato così a puntare il dito sulla “intransigenza dell’Ue” nella gestione dell’immigrazione nel Mediterraneo. Un fenomeno che – ha sottolineato conversando con l’Ansa – non riguarda più solo i flussi sub-sahariani che tentano di raggiungere l’Europa, ma anche “centinaia di profughi siriani”. “Al prossimo vertice europeo a livello di capi di stato e di governo, in programma tra poche settimane, insieme al presidente del consiglio italiano Enrico Letta, insisteremo per un piano serio e concreto per contrastare le mille difficoltà nel Mediterraneo” ha concluso Muscat. Il capo del governo di Malta ha incontrato oggi il premier della Libia Ali Zeidan. Anche quest’ultimo chiede aiuto all’Ue con un sostegno nella formazione dei guardiacoste e accesso al sistema satellitare per monitorare le frontiere.

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