Un’altra donna morta per mano del marito. Dopo il caso di Lucia Bellucci, la 31enne ammazzata dall’ex compagno a Pinzolo, in provincia di Trento, il 9 agosto, un’altra donna, Antonella Russo, è stata uccisa dal marito Antonio Mensa ad Avola, in provincia di Siracusa. La tragedia si è consumata alla presenza del figlio di 4 anni della coppia. Alla base del gesto, l’incapacità da parte di Mensa di accettare la separazione dalla donna che si era trasferita a vivere dalla madre. Secondo le prime ricostruzioni, non appena Antonella ha visto il marito imbracciare l’arma, ha allontanato il bambino, che si è andato a nascondere tra i cespugli. E’ stato lui a dare l’allarme gridando: “Papà ha ucciso la mamma”.
E’ stato allora che sul luogo è accorsa la sorella della vittima. Dopo aver visto il corpo di Antonella davanti alla porta di casa, ha tentato di disarmare il cognato che le puntava alla gola l’arma dopo averlo “sfidato” gridandogli “sparami, sparami”. L’uomo però ha rivolto l’arma verso di sé uccidendosi all’istante.
Il marito sarebbe dovuto uscire con il figlio minore – la coppia ha altri due figli, due femmine di 18 e 22 anni – ma all’appuntamento Antonio Mensa si è presentato armato. Non appena la moglie gli si è presentata davanti ha fatto fuoco colpendola alla gola. La donna è morta sul colpo, ma i parenti hanno lo stesso voluto chiamare una ambulanza. All’arrivo in ospedale i medici non hanno potuto che constatarne violenza
L’arma, un fucile semiautomatico calibro 12 con la matricola cancellata e caricato a pallettoni, è stata sequestrata dagli agenti del commissariato di polizia di Avola, che indaga sulla sua provenienza. La settimana scorsa la vittima, che si occupava delle pulizia in una clinica, era andata dai carabinieri per denunciare il marito, un gommista, per stalking. Indagini sono in corso da parte della polizia anche per accertare se l’uomo abbia lasciato un messaggio per annunciare il suo gesto.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez