“Col 28% la sinistra mi ha rapinato Treviso e le truppe ‘sovieticanti’ hanno occupato la città”. Sono le furenti parole di Giancarlo Gentilini, ex sindaco di Treviso, intervenuto durante la trasmissione radiofonica “La Zanzara”, su Radio24. Il leghista si sfoga contro il “regime sovietizzante” impostosi nella città veneta e rimbrotta i suoi concittadini: “E’ una cosa inconcepibile che i trevigiani che per il 70% sono di centrodestra si siano lasciati portar via la città da una minoranza di sinistra. Si sono addormentati sugli allori, perché da vent’anni Treviso è la città più sicura, più amata e più onesta”. Gentilini snocciola terribili e infausti scenari: “Le grandi vedute portate anche dalla ministra Cecilia porteranno ad una grande immigrazione incontrollata“. Per l’esponente del Carroccio c’è anche il problema degli “esibizionisti gay”: “I culattoni possono esercitare nella propria intimità le loro funzioni amorose, ma non nei parcheggi pubblici o lungo le strade. Ma ormai può succedere di tutto” – continua – “perché la sinistra ha preso il comando. Una vergogna simile non sta né in cielo, né in terra”. E sottolinea: “Io ho tentato di portare a termine il ventennio come quel famoso zio, ma mi hanno tarpato le ali. Ma sento che c’è nostalgia di dittatura”. Altro spauracchio denunciato dal leghista è il mondo animalista. “Le nutrie saranno la piaga d’Italia” – denuncia – “E quindi vanno eliminate. Io ho cercato di sterminarle in tutte le maniere, ho chiamato una squadra di fucilieri per ammazzarle tutte, ma ci sono gli animalisti che se le portano a letto e le adottano”. Gentilini analizza poi la situazione della Lega: “O torna ai tempi di vent’anni fa o è finita”. Dichiara di riporre fiducia in Roberto Maroni, Luca Zaia e Flavio Tosi, ma boccia definitivamente Umberto Bossi: “Per l’amor di Dio, deve rimaner fuori dalla Lega: come l’ha creata, l’ha distrutta. Noi stiamo pagando ora le colpe dei padri e dei vertici, che sono ricadute poi sulla Lega di Gentilini. La mia Lega era ammirata in tutto il mondo

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