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Berlusconi e i processi, tre regole infallibili per evitare la galera

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Infuriano le polemiche sulle richiesta di sei anni di reclusione avanzata contro Berlusconi da Ilda Boccassini. Alcuni sostengono che la pena avrebbe dovuto essere superiore; altri reclamano l’ergastolo; altri ancora vorrebbero la reintroduzione della pena di morte; non manca neppure chi propone lo squartamento, ma francamente mi sembra eccessivo. Invece di entrare in questa stucchevole discussione, farò una cosa molto più utile per chi mi legge: proporrò tre regole infallibili per evitare la galera, dalla più complessa alla più semplice.

  1. Il modo più complicato per evitare la galera è proprio quello scelto da Berlusconi: commettere reati a bizzeffe, circondarsi di mafiosi, di corruttori e di corrotti, copulare con minorenni e poi, per cercare di mettersi al riparo dalle conseguenze penali, fondare un partito politico, diventare Presidente del Consiglio, emanare leggi ad personam, cercare di riformare la giustizia a proprio favore, e simili. Oltre a essere inutilmente complicato, questo sistema richiede fra l’altro di essere miliardari: sicché non mi sento di consigliarlo ai miei lettori meno abbienti.

  2. Un modo meno complicato per evitare la galera è fare più o meno le stesse cose — delinquere alla grande, frequentare personaggi del calibro di Previti e Dell’Utri, fornicare con ragazzine scappate di casa — ma non farlo sapere in giro: dunque, evitare come la peste di mettersi in politica e soprattutto evitare di vantarsi dell’impunità, come per decenni ha fatto scioccamente il Nostro. Se proprio vi attira lo stile di vita di Berlusconi, quindi, almeno imitatelo in privato, senza vantarvene in pubblico: altrimenti si sa come sono i giudici, quando vengono a saperlo come minimo si rodono il fegato, ma può anche finire che vi sommergano di avvisi di garanzia.

  3. Ma il modo migliore per evitare di finire in galera, non ci crederete, è anche il più semplice: evitare di commettere reati. Dopotutto, che ci vuole ad astenersi dal comprare senatori, dall’iscriversi alla P2, dall’assoldare la propria igienista dentale per gestire il pollaio dell’Olgettina? Per carità, so benissimo che ognuno di noi, sotto sotto, invidia la vita dei grandi criminali e, se potesse, scambierebbe la propria esistenza noiosa con quella di Luciano Lutring, il solista del mitra recentemente scomparso. Occorre però rendersi conto delle conseguenze: se è bastato un Berlusconi a mandare a ramengo questo paese, v’immaginate cosa potrebbe succedere se ce ne fossero dieci, cento, mille?  

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