Licenziamenti azzerati all’ospedale San Raffaele di Milano. L’accordo fra azienda e sindacati, dopo le tensioni delle scorse settimane e dopo un’estenuante maratona iniziata ieri alle 14.30, è stato firmato questa mattina all’alba, alle 6.40, nella sede dell’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro (Arifl). I 64 lavoratori che hanno già ricevuto le lettere di licenziamento saranno reintegrati, mentre i restanti 180 licenziamenti non partiranno più. In cambio, sono stati concordati dei tagli delle retribuzioni. L’accordo sarà ratificato giovedì 16 maggio, dopo l’approvazione dei lavoratori.

La riduzione degli stipendi, spiegano fonti sindacali, averrà in parte attraverso gli accordi già disdetti e in parte da tagli sulle erogazioni non contrattualizzate. Le decurtazioni “in media si aggireranno intorno al 9%”, spiega Angelo Mulè, delegato Unsi Sanità. Nel luglio 2015 queste misure potranno essere ridiscusse, ed eventualmente riconsiderate. Inoltre, in base all’accordo l’azienda si impegna a non attuare alcuna procedura di licenziamento fino al 31 dicembre 2014.

L’accordo firmato oggi, secondo Cgil, Cisl e Uil, comporta “un avanzamento rispetto a quella sottoscritta in sede ministeriale a gennaio dalla Rsu, in quanto il Ccnl non subisce alcuna decurtazione nè nel tabellare nè nelle indennità da esso normate, ma gli interventi riduttivi sono spostati esclusivamente sulla retribuzione di secondo livello e su quella erogata unilateralmente dall’azienda”. I sindacati chiedono al lavoratori il loro ok a un’intesa che per i 3mila dipendenti comporterà 9 milioni di euro di sacrifici economici per due anni, ma “che comporta la salvaguardia dei 244 posti di lavoro e pone le condizioni per la messa in sicurezza del San Raffaele”.

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