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Marchionne: “Serve governo per ridare credibilità al Paese, spero in fretta”

L'amministratore delegato di Fiat ha commentato anche le prossime dimissioni di Napolitano: "Ho un enorme rispetto per il presidente e per il lavoro che ha fatto in questi sette anni. Perdiamo un punto di riferimento importante, non sono momenti facili"
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“Spero che si faccia in fretta a fare un governo per ridare all’Italia, anche a livello internazionale, quella credibilità necessaria per andare avanti”. L’ultimo avvertimento è stato lanciato da Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat. “La certezza di gestione del Paese è essenziale per gestire qualsiasi realtà industriale”, ha spiegato nella conferenza stampa seguita all’assemblea dei soci.

“Questo non è un bel momento, lasciamo stare la crisi economica che sta impattando su tutta l’Europa, ma noi siamo in una posizione piuttosto debole perché non abbiamo la certezza della gestione”, ha aggiunto, dicendo di prevedere che “il mercato sia in ulteriore calo in Italia”, dove “sta peggiorando di giorno in giorno”. Il numero uno di Fiat ha poi affermato che “per la prima volta non riesco a vedere il fondo“, ma “la cosa buona è che Fiat ha la forza finanziaria e operativa per potere gestire questo calo”.

E ha infine commentato le prossime dimissioni di Napolitano. “A breve, con la conclusione del suo mandato, perderemo il presidente della Repubblica e questa è una cosa che mi dispiace”, ha detto, “ho un enorme rispetto per il presidente Napolitano e per il lavoro che ha fatto in questi sette anni”. E ha aggiunto: “Perdiamo un punto di riferimento importante e non abbiamo un riferimento nel presidente del Consiglio. Non sono momenti facili”.

Marchionne ha invece definito “sconvolgente” l’emissione del bond della banca che finanzia Peugeot Citroen. “E’ stato scioccante per me”, ha detto spiegando di avere visto “per la prima volta un governo schierato per finanziare le attività di un produttore locale”. Il capo di Fiat ha detto di comprendere le necessità del governo francese, ma “la concorrenza deve essere leale”.

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