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Rimborso Imu, la lettera di Berlusconi arriva anche ai defunti

Daniele Imola, ex sindaco di Riccione e ora candidato per il Pd al Senato, si è detto offeso perché il messaggio era indirizzato al padre morto da tre anni: "Questo affronto di mandare una lettera ad un defunto è insopportabile e non mi accontento delle scuse. Lo denuncio"
Silvio Berlusconi
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Una lettera firmata Silvio Berlusconi, con la più allettante delle promesse: la restituzione dell’Imu ai cittadini. A riceverla 9 milioni di elettori in tutta Italia che, nelle cassette della posta, hanno trovato una busta bianca con l’intestazione “avvisto importante: restituzione Imu”. Tante le reazioni scatenate dall’ultima trovata elettorale del cavaliere, soprattutto perché tra gli indirizzi utilizzati sono finiti in mezzo anche i nominativi di alcuni defunti. Tra questi c’è anche quello di Edmondo Berselli, il giornalista emiliano scomparso nell’aprile 2010. 

“Io ho deciso di denunciarlo”. E’ secca la presa di posizione di Daniele Imola, ex sindaco di Riccione e ora candidato nelle fila del Pd per il Senato. Il politico, in un’intervista a Radio Capital, si è detto offeso perché il messaggio era indirizzato al padre morto da tre anni: “Questo affronto di mandare una lettera ad un defunto è insopportabile e non mi accontento delle scuse. Lo denuncio. Ha usato dati sensibili non utilizzabili. L’indirizzo di mio padre nelle liste elettorali non c’è più e visto che per la campagna può usare solo quelli, io voglio sapere dove l’ha preso”. E se c’è chi ha deciso di rispedire al mittente la lettera ricevuta a casa, non manca anche chi ha creduto alle parole di Berlusconi.

Tanti i cittadini segnalati dalle associazioni dei consumatori che in queste ore sono andati agli sportelli delle Agenzie delle Entrate e alle sedi Caf per chiedere informazioni sul presunto rimborso. Lo segnala Federconsumatori, con una nota stampa: “È doloroso, dover rispondere ai tanti cittadini che non esiste alcuna modulistica e che si tratta semplicemente di una mossa per fini elettorali. Sfruttare la disperazione e la difficoltà delle persone per racimolare qualche voto è inqualificabile. Alla notizia che si tratta solo di una mossa ‘pubblicitaria’, è visibile lo smarrimento e lo sdegno dei cittadini che, visto il momento di difficoltà, si erano aggrappati a questa speranza”. Una mossa che sfrutta le preoccupazioni della gente, fanno sapere dalla associazioni, e che è totalmente ingannevole.

Se l’ex sindaco di Riccione ha deciso di passare alle maniere forti, in tanti si sono uniti alla protesta, dentro e fuori la rete. È prevista per il 22 febbraio alle 11 una manifestazione davanti a Palazzo Grazioli, ideata dall’organizzazione indipendente Avaaz dal titolo “Il mio voto non è in vendita”. Gli attivisti consegneranno una lettera gigante all’ex premier, con un messaggio di risposta alla sua campagna elettorale. In coda all’ufficio delle entrate di Monza ci sono andati invece i militanti del Pd, sostenitori di Ambrosoli e parte del progetto “Operazione Ohio” che ha portato i volontari in giro per la Lombardia per cercare di convincere gli ultimi indecisi. “Siamo qui per farci ridare l’Imu, – ha dichiarato il candidato Pd Pippo Civati, a capo dell’operazione, – e non ce ne andiamo finché la promessa non sarà mantenuta”. Tra le varie iniziative, tanta è anche l’ironia verso un gesto che fa sorridere molti. C’è la pagina Facebook creata ad hoc dal titolo “Berlusconi restituisce cose” oppure le battute scambiate su twitter. Tra i più condivisi, il falso tweet fatto girare sui social network a nome dell’ex moglie del cavaliere, Veronica Lario, che dice: “Anche io ho ricevuto la lettera dal mio ex consorte. Non so cosa vuole, tanto l’Imu la paga lui”.

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