Poi scorrono le immagini agghiaccianti di cosa è diventato il Paese: le bagarre a Montecitorio, Berlusconi che urla “comunisti”, le veline, la tv delle donne in mutande. “L’Italia ha più noiosi manifesti su cosa fare di quanti siano gli italiani” dice Emmott. “Questo non è l’ennesimo, ma piuttosto il mio modo di rilanciare il dibattito su chi e cosa ostacola il cambiamento in dieci aree vitali. Ora è il tuo turno, nomina e svergogna i peccatori. Un mese prima delle elezioni, riunirò il meglio delle vostre risposte sui giornali, in video e sul sito”.
Nel documentario la parola va a personaggi della cultura ma anche ai manager e a vari italiani famosi in patria e all’estero. Al ministro uscente della Cultura Ornaghi il filmato non va bene. E Giovanna Melandri ha avallato la decisione.
Bill Emmott chiede a tutti di bombardare il ministero e la presidenza del Maxxi con una mail di protesta. Qui il link e qui il testo. Fatelo, o da Facebook, o inviando la mail di seguito a:
i sottoscritti condannano fermamente la decisione del Ministero dei Beni Culturali e della direzione del Maxxi di vietare la proiezione, il 13 febbraio a Roma, del film documentario indipendente britannico “Girlfriend in a Coma”, e domandano l’immediata programmazione del film in nome della libertà di espressione che ogni stato democratico deve difendere e applicare.
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