Isolata prima a parole, poi con i fatti. Oggi, durante il consiglio comunale di Bologna, i colleghi di Federica Salsi, Massimo Bugani e Marco Piazza, si sono alzati e hanno abbandonato il loro posto, per andare a sedersi lontano dall’attivista “ribelle”, che con la sua partecipazione a Ballarò ha suscitato l’ira di Beppe Grillo. Un gesto simbolico, che rivela il clima di grande tensione all’interno del Movimento 5 stelle emiliano, dopo che Salsi ha deciso di replicare alla battuta sul punto G, definendo il capo “un maschilista figlio della peggior cultura berlusconiana”.

Parole che non sono andate giù ai due consiglieri 5 stelle bolognesi, che con Salsi condividono tutti i giorni l’ufficio a Palazzo d’Accursio. E così, durante la seduta, Bugani si è dissociato da un ordine del giorno proposto dal consiglio comunale de Pd e Sel in solidarietà alla Salsi prendendo la parola: “Credo che per me parlino la mia storia, la mia vita e il mio impegno in questi temi anche all’interno del Consiglio comunale ma ci sono momenti davvero dolorosissimi nella vita, in cui si deve osservare il mondo da un diverso punto di vista, pagandone anche magari le conseguenze. Questo per me è uno di quei momenti”. Poi si è alzato e, insieme a Marco Piazza, ha preso posto in fondo all’aula, vicino al consigliere della Lega Nord, Lucia Borgonzoni, lasciando sola la collega Salsi.

Abbandonata dai suoi, la Salsi è rimasta di ghiaccio ma ha a sua volta preso la parola e ribadito le sue ragioni nel bel mezzo di un consiglio comunale attonito: “Non sono una star, ma solo una persona e vorrei essere rispettata per le mie idee, sia da Grillo sia dagli attivisti del Movimento”. Qui la consigliera 5 Stelle ha cominciato a leggere in aula alcuni degli insulti ricevuti sul blog del comico e sul suo profilo Facebook dopo l’anatema di Grillo.

 “Ho aderito a questo movimento perché ne condividevo lo spirito e le idee, ma non voglio che si trasformi in Scientology o in un mostro – ha avvertito la Salsi – sono andata a Ballarò per questo, e se queste mie parole serviranno alla maturazione di una consapevolezza che si sta imboccando una strada sbagliata allora saranno utili a qualcosa”. Salsi ha parlato, nel suo caso, di “lapidazione solo perché la pensi diversamente dal capo. E’ accettabile tutto questo? E’ come dover chiedere il permesso al padrone per esprimere una mia idea in quanto persona. Ma Grillo ha chiesto il permesso a qualcuno prima di candidare Di Pietro a presidente della Repubblica o quando deve chiamare Matteo Renzi ‘ebetino’?”

Salsi ha insistito non solo sull’asse con Di Pietro, ma anche sulla mancanza di un’adeguata formazione per i futuri parlamentari a 5 stelle. Oltre che con la “violenza” che spira dalla base del Movimento, a giudicare dagli insulti ricevuti per la comparsata tv. “Non potremo partecipare alla vita pubblica di questo paese con questa grettezza. Siamo un movimento, ma sembra a volte di comportarci come una setta“, dice Salsi. “Sulla rete ci va chi ha tempo, la rete invece raggiunge tanti. Grillo vuole che in tv ci vada solo lui e non noi, che siamo persone normali, perché è sicuro di essere vincente facendo arrivare un solo messaggio. Ma poi nelle Istituzioni e un domani in Parlamento si ritroveranno persone normali come me” e queste persone “non sono formate per i compiti che andranno a svolgere”.

Infatti, sottolinea poi la consigliera, “avere 80 o 100 parlamentari non preparati a quel compito e che sono stati votati per la loro storia o i loro meriti personali, ma semplicemente perché sono già dentro al Movimento è un rischio molto grande. Può andarci bene ma anche malissimo”.

L’aria che si respira insomma è da resa di conti. Già nei giorni scorsi, dopo poche ore dalla pubblicazione del post di Grillo, Bugani e Piazza non avevano esitato a schierarsi con i vertici del Movimento. “Federica si è presa una grande responsabilità, della quale non ha ricevuto mandato da nessuno”, aveva messo in chiaro Piazza.  Più sottile il riferimento scelto dal capogruppo Massimo Bugani, che su Facebook ha citato Pier Paolo Pasolini: “In tutto il mondo ciò che viene dall’alto è più forte di ciò che si vuole dal basso. La nuova ferocia consiste nei nuovi strumenti del potere. Non considero niente di più feroce della banalissima televisione”.

In nemmeno tre ore, però, è ancora in rete che si consuma l’ennesimo strappo interno al Movimento. Sulle pagine Facebook di Bugani e Piazza e sul Forum 5 Stelle non si contano più le feroci prese di posizione contro la scelta di “isolare” l’oramai ex collega Federica Salsi.

“Se il movimento va nella direzione secondo cui per molti non c’è democrazia interna, o ci si fa attaccare da partiti che non hanno nulla di democratico” – ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it, Massimo Bugani, – “io sono prontissimo a farmi da parte”.

di Davide Turrini e Giulia Zaccariello

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