Giuseppe De Donno. Ex capitano del Ros, è l’uomo che avvicina Massimo Ciancimino in aereo chiedendogli di poter incontrare suo padre. Incontri che in effetti avvennero, come racconta lo stesso Ciancimino junior. È per questo che la procura lo accusa di violenza o minaccia al corpo politico dello Stato per aver avere instaurato “un canale di comunicazione’’ con la mafia, sollecitando “eventuali richieste di Cosa nostra per far cessare la strategia stragista”. Per De Donno però, quegli incontri con don Vito Ciancimino erano soltanto incontri interlocutori per “arrestare latitanti”. E il giudice Paolo Borsellino non sarebbe morto per essersi opposto alla trattativa, ma perché voleva indagare su “mafia e appalti”, l’informativa sul connubio politica-imprenditoria-Cosa Nostra curata dal Ros. 

Trattativa Stato-mafia: l’accusa e la difesa dei dodici imputati

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