Enrica Ciarniello, 29 anni, è un’italiana come tante della sua generazione: è laureata – in Lettere moderne – e parla tre lingue tra cui il russo. Per tre anni, dal 2006 al 2009, fa la speaker a Radio Deejay: un sogno. Quando il contratto – a progetto – non viene rinnovato, manda curriculm a tappeto. Il risultato? Tanti lavoretti precari e mal pagati. “Lavoravo senza sosta tutto il giorno e comunque non riuscivo a pagare l’affitto” racconta. Poi la svolta: Vitzu Ltd, start up londinese che realizza applicazioni per iPhone e iPad, cerca una persona che parli inglese, italiano e russo. Enrica vola a Londra, fa il colloquio, viene presa. Oggi è Project Manager per Vitzu, lavora con altri giovani, si diverte, vede riconosciuto il suo potenziale e, soprattutto, riesce a pagare l’affitto.

Sei anni fa, Enrica sembra cogliere la sua occasione. “Nel 2006 Radio Deejay cercava voci “nuove e fresche” da inserire nel gruppo e ho fatto il provino. Nessuna raccomandazione, a Linus è piaciuta la mia voce e ha deciso di darmi questa opportunità”. Purtroppo per Enrica, però, al termine del contratto non si vede riconfermata: “Era arrivato di nuovo il momento di cambiare le voci. La delusione c’è stata, più che altro perché pensavo – e un po’ mi era stato detto – che mi avrebbero tenuta come voce per qualche progetto esterno e invece…”. E invece la aspettano due anni “difficili”, come li definisce: “Laurea, esperienza lavorativa e voglia di fare sembrava non servissero a nulla” racconta. Per arrangiarsi fa di tutto, dalle ripetizioni al “brusio” nel doppiaggio (“Hai presente quando nelle scene di massa vedi le comparse che dicono frasi a caso? Ecco! Facevo precisamente questo” spiega). Fino a quando non decide di meritare di più: “Ogni mattina mi svegliavo ed ero profondamente triste, mi sentivo un potenziale completamente sprecato”. La tristezza è un effetto collaterale del precariato che Enrica non è più disposta ad accettare. Così, quando viene a sapere di una posizione aperta a Londra per Vitzu Ltd, una start up che realizza applicazioni per iPhone e iPad, decide di tentare il colloquio. Cercano qualcuno che parli inglese, italiano, russo, che crei nuove idee e abbia voglia di sperimentare. La prendono subito.

“Inizialmente ero l’unica impiegata in contatto con gli sviluppatori che avevamo a Mosca, poi le cose hanno iniziato a girare e abbiamo assunto altri tre ragazzi. Nel giro di un anno sono diventata Project Manager e grande esperta in fatto app!” esulta. Dalla “Lady’s Days”, che calcola i giorni del ciclo, a “I stop smoking”, che aiuta a smettere di fumare, le app di Vitzu si distiguono per la loro utilità quotidiana. “Ammetto di essere stata fortunata: lavoro in un ambiente giovane e ho un capo visionario che mi lascia libera di creare e mi diverto. Per il mio lavoro – dice Enrica – prendo ispirazione da questa città che è viva e pulsa”. Certo, mantenersi nella costosissima Londra non è facile. Per questo Enrica consiglia, a chi volesse tentare l’impresa, di imparare bene l’inglese e maturare un’esperienza in una città più piccola della Gran Bretagna, per poi trasferirsi nella capitale. Avverte: “Qui le aziende tendono ad assumere persone anche giovanissime, ma con esperienza in altre aziende inglesi”. Il precariato le ha insegnato a reinventarsi. E a non temere i cambiamenti: “Mi piace quello che faccio – confida – e spero di continuare a farlo, magari oltreoceano”.

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